"Conversazioni tra Musei, ovvero non
solo rose e fiori, ma anche Musei”. E’ il tema dell’ultimo appuntamento del
ciclo i “Giovedì della Primavera” che si terrà domani, giovedì 30 maggio,
alle ore 18 nell’Auditorium del Civico Museo Revoltella (via Diaz 27), e vedrà
protagoniste due responsabili di musei regionali: Maria Masau Dan, direttore dei Civici Musei di Trieste
e del Revoltella e Isabella Reale, conservatore del Parco di Pordenone. Due
storiche dell'arte che nell’ambito dei propri ruoli, dialogheranno sul “giardino”, una sorta
di museo all’aperto, ovvero un luogo della contemplazione, una sorta di
“paradiso” che racchiude la dimensione mistica, spirituale, di una civiltà,
pertanto è abbastanza naturale che le rose vi crescano accanto alle opere
d’arte. Il giardino, organismo vivente progettato e plasmato dalla mano
dell’uomo, diventi esso stesso una creazione artistica. Tra i giardini di più
recente concezione che costituiscono un’ ulteriore attrattiva e valore aggiunto
al Museo stesso, spicca il MIRA, ovvero Museo Itinerario della Rosa Antica che
si snoda tra le acque e gli alberi di Villa Galvani a Pordenone, sede della
Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea. >>>
Il MIRA, è in realtà non una ‘collezione di rose’ ma un ‘percorso storico-didattico museale sulla rosa antica’, progettato secondo un criterio prettamente storico-evoluzionistico ed è proprio questa caratteristica a renderlo unico nel suo genere.
La particolarità è che qui la storia del genere Rosa è mostrata e spiegata attraverso un percorso cronologicamente assolutamente rispettoso delle numerose tappe che hanno visto l'uomo e la rosa entrare in contatto.
Inoltre questo percorso evidenzia l’evoluzione biologica delle rose, cioè la loro trasformazione nel corso del tempo, che porta all'espressione di nuovi caratteri trasmessi dall'ereditarietà.
L’idea progettuale si basa dunque proprio su questo concetto: la trasformazione del genere Rosa, (avvenuta mediante mutazioni, incroci spontanei, ibridazioni), può essere seguita e compresa visitando questo roseto secondo un’univoca direzione dei vialetti e indicata dai cartelli.
Questa idea si è riferita agli studi e al progetto del grande esperto di rose Stelvio Coggiatti, elaborato per il roseto dell'Orto Botanico dell’Università ‘La Sapienza’ di Roma.
La distribuzione dei rosai lungo il vialetto in discesa rendono chiaramente visibile, anche ad un osservatore che non possiede specifiche competenze in materia, il percorso evolutivo di questo genere.
Ma il roseto MIRA non si limita al solo percorso storico-evoluzionistico che si snoda nell’area del laghetto. Nell’area prospiciente la storica Villa Galvani, infatti presenta le eccellenze europee nell’arte dell’ibridazione delle rose, mostrando rose moderne create con l’aspetto di quelle antiche e accanto all’ingresso alla nuova Galleria rose rampicanti antiche e moderne.
Alcuni esempi di rosai botanici mostrano peculiarità delle rose selvatiche: i frutti autunnali coloratissimi, foglie che profumano di mela verde o con sfumature glauche o spine rosso fuoco sui rami giovani…Questi sono posti accanto alle vetrate di affaccio della Galleria d’Arte moderna sul roseto e sul laghetto.
Non si può dire quale sia la rosa più bella, per ognuno ce ne sarà una ‘speciale’, ma ci sono delle autentiche rarità e curiosità: la ‘Rosa Fetida Persiana’, che ha trasmesso il gene del colore giallo a tutte le rose moderne oppure la prima rosa cinese ‘Slater’s Crimson China’ arrivata in Europa che ha portato il carattere della rifiorenza autunnale a tutte le rose seguenti o un’autentica ‘mostruosità’, la ‘Rosa chinensis viridiflora’ completamente di colore verde.
E poi tante curiosità a partire dai nomi, spesso di gentili dame, che queste rose antiche portano sino a noi…
L’ingresso è ovviamente libero poiché si può visitare attraversando il parco Galvani. Un grande cartello all’inizio del percorso ne illustra le caratteristiche ed offre una tavola sinottica delle rose presenti nonché uno schema, semplice e comprensibile a tutti, di albero ‘genealogico’ del genere rosa. Accanto ad ogni rosaio un cartellino ne riporta l’immagine del fiore, la specie, la varietà e alcuni dati salienti (introduzione, scoperta, ibridazione o particolari curiosi).
Oltre 760 rosai che presentano 185 varietà di rose appartenenti a circa 40 specie diverse, 586 piante di graminacee ornamentali appartenenti a 19 tra varietà e specie: questi sono gli elementi che danno vita ad un itinerario abbastanza unico nel suo genere che si propone di unire bellezza, piacere e cultura,
Un’Associazione, ‘La Compagnia delle Rose’, creata in concomitanza con l’inaugurazione del Roseto, offre un supporto scientifico e appropriata documentazione sulle rose, promuovendo questo percorso storico-didattico anche con l’effettuazione di visite guidate gratuite.
Questo roseto offre la possibilità anche di sviluppare funzioni di tipo didattico, attività culturali all'aperto (concerti, mostre, corsi), attività ecologiche e dimostrative, di educazione ambientale e finalizzate ad un turismo specialistico.
Quindi il roseto MIRA, risultando ormai integrato alla vita cittadina, non è più soltanto una struttura riguardante strettamente gli appassionati di rose, ma si rivolge ad un pubblico ben più vasto: agli studenti di tutti i livelli, ai bambini, agli anziani ed in genere al cittadino che intende migliorare la propria cultura o anche solamente desideroso di trovare un’oasi così particolare proprio all’interno dell’ ambiente urbano.
Qui regnano la cultura e la storia della
rosa, e il progetto dell’architetto paesaggista Annalisa Marini, pensato come
un percorso didattico secondo un criterio storico-evoluzionistico che dai rosai
botanici, attraverso rarità e curiosità, si snoda tra vialetti e pergolati
accompagnato da una tabellazione che recentemente si è arricchita di un
ulteriore percorso illustrato, in omaggio alle rose antiche amate da Josephine
Bonaparte e disegnate da Redoutè, il Raffaello dei fiori. La mostra “en plein
air”, dedicata al grande illustratore e pittore di corte, è anche l’occasione
per spaziare sul significato della rosa, tra simbolo e passione botanica, nella
rappresentazione artistica, con una particolare attenzione alla sua presenza
nell’arte veneta e friulana, dall’antico fino al Novecento, tra le nature morte
di Paolo Paoletti, attivo a Udine ai primi del Settecento, e secondo il Lanzi
“insigne particolarmente nei fiori”, e i ritratti ottocenteschi di Michelangelo
Grigoletti, maestro all’Accademia veneziana, senza dimenticare le declinazioni
decorative sul tema nelle arti applicate.Il roseto MIRA, risultando ormai
integrato alla vita cittadina, non è più soltanto una struttura riguardante
strettamente gli appassionati di rose, ma si rivolge a un pubblico ben più
vasto: agli studenti di tutti i livelli, ai bambini, agli anziani e in genere
al cittadino che intende migliorare la propria cultura o anche solamente desideroso
di trovare un’oasi così particolare proprio all’interno dell’ambiente urbano.
MIRA – Museo Itinerario della Rosa Antica
MIRA,
acronimo del Museo Itinerario della Rosa Antica, nasce nel novembre del 2010
all’interno di una generale riqualificazione dell’area di parco Galvani e della
costruzione della nuova Galleria civica d’Arte Moderna e Contemporanea
‘A.Pizzinato’, per iniziativa dell’Amministrazione con sindaco Bolzonello, su
progetto dell’architetto paesaggista Annalisa Marini. L’idea di questo progetto si basa sulla
conoscenza dell’evoluzione del genere Rosa nel corso dei secoli. Il sito del MIRA ha anche un aspetto "paesaggistico"
interessante per la sua naturale forma ad anfiteatro attorno ad laghetto di
risorgiva.
Per
poter capire il significato del roseto MIRA del Parco Galvani di Pordenone, si
deve fare una premessa.Il MIRA, è in realtà non una ‘collezione di rose’ ma un ‘percorso storico-didattico museale sulla rosa antica’, progettato secondo un criterio prettamente storico-evoluzionistico ed è proprio questa caratteristica a renderlo unico nel suo genere.
La particolarità è che qui la storia del genere Rosa è mostrata e spiegata attraverso un percorso cronologicamente assolutamente rispettoso delle numerose tappe che hanno visto l'uomo e la rosa entrare in contatto.
Inoltre questo percorso evidenzia l’evoluzione biologica delle rose, cioè la loro trasformazione nel corso del tempo, che porta all'espressione di nuovi caratteri trasmessi dall'ereditarietà.
L’idea progettuale si basa dunque proprio su questo concetto: la trasformazione del genere Rosa, (avvenuta mediante mutazioni, incroci spontanei, ibridazioni), può essere seguita e compresa visitando questo roseto secondo un’univoca direzione dei vialetti e indicata dai cartelli.
Questa idea si è riferita agli studi e al progetto del grande esperto di rose Stelvio Coggiatti, elaborato per il roseto dell'Orto Botanico dell’Università ‘La Sapienza’ di Roma.
La distribuzione dei rosai lungo il vialetto in discesa rendono chiaramente visibile, anche ad un osservatore che non possiede specifiche competenze in materia, il percorso evolutivo di questo genere.
Ma il roseto MIRA non si limita al solo percorso storico-evoluzionistico che si snoda nell’area del laghetto. Nell’area prospiciente la storica Villa Galvani, infatti presenta le eccellenze europee nell’arte dell’ibridazione delle rose, mostrando rose moderne create con l’aspetto di quelle antiche e accanto all’ingresso alla nuova Galleria rose rampicanti antiche e moderne.
Alcuni esempi di rosai botanici mostrano peculiarità delle rose selvatiche: i frutti autunnali coloratissimi, foglie che profumano di mela verde o con sfumature glauche o spine rosso fuoco sui rami giovani…Questi sono posti accanto alle vetrate di affaccio della Galleria d’Arte moderna sul roseto e sul laghetto.
Non si può dire quale sia la rosa più bella, per ognuno ce ne sarà una ‘speciale’, ma ci sono delle autentiche rarità e curiosità: la ‘Rosa Fetida Persiana’, che ha trasmesso il gene del colore giallo a tutte le rose moderne oppure la prima rosa cinese ‘Slater’s Crimson China’ arrivata in Europa che ha portato il carattere della rifiorenza autunnale a tutte le rose seguenti o un’autentica ‘mostruosità’, la ‘Rosa chinensis viridiflora’ completamente di colore verde.
E poi tante curiosità a partire dai nomi, spesso di gentili dame, che queste rose antiche portano sino a noi…
L’ingresso è ovviamente libero poiché si può visitare attraversando il parco Galvani. Un grande cartello all’inizio del percorso ne illustra le caratteristiche ed offre una tavola sinottica delle rose presenti nonché uno schema, semplice e comprensibile a tutti, di albero ‘genealogico’ del genere rosa. Accanto ad ogni rosaio un cartellino ne riporta l’immagine del fiore, la specie, la varietà e alcuni dati salienti (introduzione, scoperta, ibridazione o particolari curiosi).
Oltre 760 rosai che presentano 185 varietà di rose appartenenti a circa 40 specie diverse, 586 piante di graminacee ornamentali appartenenti a 19 tra varietà e specie: questi sono gli elementi che danno vita ad un itinerario abbastanza unico nel suo genere che si propone di unire bellezza, piacere e cultura,
Un’Associazione, ‘La Compagnia delle Rose’, creata in concomitanza con l’inaugurazione del Roseto, offre un supporto scientifico e appropriata documentazione sulle rose, promuovendo questo percorso storico-didattico anche con l’effettuazione di visite guidate gratuite.
Questo roseto offre la possibilità anche di sviluppare funzioni di tipo didattico, attività culturali all'aperto (concerti, mostre, corsi), attività ecologiche e dimostrative, di educazione ambientale e finalizzate ad un turismo specialistico.
Quindi il roseto MIRA, risultando ormai integrato alla vita cittadina, non è più soltanto una struttura riguardante strettamente gli appassionati di rose, ma si rivolge ad un pubblico ben più vasto: agli studenti di tutti i livelli, ai bambini, agli anziani ed in genere al cittadino che intende migliorare la propria cultura o anche solamente desideroso di trovare un’oasi così particolare proprio all’interno dell’ ambiente urbano.
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