IL RIALLESTIMENTO DI TRE PIANI DELLA GALLERIA
Una galleria d’arte moderna quasi completamente rinnovata attende i visitatori al Museo Revoltella. I tre piani
(quarto, quinto e sesto) in cui si snoda il percorso espositivo che
unisce la fine dell’Ottocento agli anni Sessanta del Novecento sono
stati riallestiti modificando la collocazione di gran
parte delle opere e includendo pezzi provenienti dai depositi e
sottoposti a recenti restauri. Nello stesso percorso si incontrano,
però, anche tre mostre temporanee, che rappresentano la continuità di un
programma avviato già da qualche anno e orientato verso due obiettivi:
da un lato la rotazione delle collezioni e l’interdisciplinarità,
dall’altro il confronto diretto con l’arte contemporanea, che si
inserisce nelle sale del museo sperimentando nuove relazioni con la
storia. Si rinnova anche quest’anno, dunque, la felice esperienza di
“Corrispondenze d’arte” presentata per la prima volta nel 2011.
Nello stesso tempo altri spazi del museo ospitano alcune mostre di
diverse dimensioni raccolte sotto il titolo “Piazza dell’architettura” e
proposte dall’Ordine degli Architetti di Trieste.
3 le sezioni in cui si articola il nuovo percorso del museo, tra esposizione permanente e mostre
1. Laboratorio storico. I capolavori di fine Ottocento.
Il Revoltella, fondato nel 1872, ha una lunga storia alle spalle e
fornisce continui spunti di ricerca sulla formazione delle collezioni.
Quest’anno, a vent’anni dalla riapertura del museo (1992) avvenuta alla
fine di un lungo lavoro di ristrutturazione della sede, viene riproposto
e reinterpretato, a cura di Susanna Gregorat, nella sezione dedicata al
periodo 1872-1914, l’allestimento con cui furono inaugurati i nuovi
spazi del quarto piano, concepito per valorizzare il grande sviluppo
dell’istituzione nei primi decenni della sua storia, soprattutto
attraverso gli acquisti fatti dal museo alle grandi esposizioni nazionali e internazionali, in primo luogo alla Biennale di Venezia, già alla prima edizione (1895).
2. Il museo e la città. Mostra: Arte, architettura e design nella Trieste degli anni Venti e Trenta

La sezione dedicata alla prima metà del ‘900, ospitata come sempre al
quinto piano, è stata rinnovata quasi completamente e integrata con
un’ampia e preziosa documentazione di fotografie e progetti di opere di
architettura degli anni fra le due guerre curata da Susanna Gregorat e
Lorenzo Michelli. Ne emerge l’importanza del rapporto fra architetti e
artisti, uniti dal comune sforzo di creare la Trieste moderna, ricca di
architetture di grande interesse, soprattutto edifici pubblici. Spiccano
soprattutto le figure dell’architetto Umberto Nordio e del pittore
Carlo Sbisà. Per la prima volta la mostra raccoglie in un percorso
unitario arte, architettura, arredamento, fotografia e permette di
conoscere documenti d’archivio di notevole importanza conservati nella
Fototeca dei Civici Musei di Storia ed Arte e all’Ufficio Tecnico
Comunale. Una sala speciale è dedicata al lavoro di Anita Pittoni nel
campo dell’arredamento a cura di Michela Messina.
3. Revoltella contemporaneo. Mostra: “Contemporaneamente” (Nuove “corrispondenze”)

Il museo è anche un laboratorio per l'arte contemporanea e territorio
di ricerca per gli artisti. In questo spirito prosegue anche quest’anno
l’esperienza iniziata nel 2011 con la mostra “Corrispondenze d’arte”,
che aveva visto quattordici artisti della regione distribuiti in tutti i
sei piani del museo (ne rimane testimonianza il catalogo appena uscito,
ricco di immagini che esaltano il colloquio tra le opere contemporanee e
il contesto storico) e si sviluppa col progetto intitolato
“Contemporanemente”, una mostra per certi versi itinerante, nata con
l’intento di mettere in rete i musei d’arte contemporanea della regione,
e già presentata in due sedi (PArCo di Pordenone e la Galleria
Spazzapan di Gradisca d'Isonzo) con allestimenti diversi. La mostra è a
cura di Maria Masau Dan, Isabella Reale, Annalia Delneri, Susanna
Gregorat, Lorenzo Michelli.Gli artisti partecipanti sono Graziano Negri,
Mario Palli e Massimo Poldelmengo che hanno scelto di colloquiare con
le opere della collezione permanente esposte al sesto piano, dedicato al
secondo ‘900.
Nessun commento:
Posta un commento