lunedì 25 novembre 2013

In viaggio con Carlo Scarpa. Due conferenze alla Querini Stampalia


La Fondazione Querini Stampalia è impegnata da molti anni nella conservazione e valorizzazione dell’opera di Carlo Scarpa. In ricordo dell’intervento architettonico da lui realizzato negli anni Sessanta a piano terra di Palazzo Querini Stampalia, dal 1998 la Fondazione organizza una giornata di studi annuale sulla sua figura e sulla sua opera.
Quest’anno, il 28 e il 29 novembre, due conferenze indagheranno il rapporto di Carlo Scarpa con la letteratura di viaggio, dimostrando come questa fosse importante per la stesura dei suoi progetti.
“In viaggio con Carlo Scarpa” sara il leit motiv dei due appuntamenti a cura del Prof. J.K. Mauro Pierconti, docente di architettura e profondo conoscitore del maestro veneziano e del Giappone.
Il punto di partenza sara insolito, si prendera infatti spunto dalla sua biblioteca e dai libri di viaggio in essa custoditi, che ci sveleranno quanto essi siano stati una presenza costante e importante per l’architetto fin dagli anni della gioventù.
Il primo incontro, il 28 novembre, “Carlo Scarpa. Occasioni di viaggio, spunti di lettura” mettera in evidenza come per Scarpa fosse abituale immaginare terre lontane attraverso le pagine di un libro, accuratamente scelto e selezionato. E questo il caso di Costantinopoli, scrutata e immaginata anche attraverso le pagine del libro omonimo di Edmondo De Amicis. Ne verranno letti alcuni passi, scoprendo le note fatte da Scarpa, che saranno funzionali alla stesura di uno dei suoi progetti piu importanti, quello per la Tomba Brion di Altivole.
Verranno raccontate alcune tappe del suo viaggio in Giappone attraverso la lettura di alcuni passi e note tratti dai suoi libri, per un racconto che giungera, anche attraverso le sue stesse fotografie, ai confini della Cambogia, che alimentera nel Maestro nuove riflessioni. La seconda conferenza, il 29 novembre, sara dedicata alla visita di Carlo Scarpa al Santuario di Ise, in Giappone, raggiunto dalla citta di Nara insieme all’amico e collega Takahama Kazuhide: “Ise Jingū, il santuario millenario: il suo rinnovamento, il suo significato per l’architettura giapponese”. Di questo tempio, eretto nelle profondita di una foresta sacra e ricostruito ogni 20 anni fin dal 690 d.C, Scarpa aveva letto nelle pagine del Taccuino giapponese di Mario Gromo.
Nell’incontro verra illustrata dal curatore la visita di Scarpa, la storia e il significato del santuario principale dello Shintoismo. Si proseguira poi spostando l’attenzione sul ruolo assunto dal tempio di Ise all’interno del dibattito architettonico giapponese nei primi decenni del 900, focalizzando l’attenzione su due personaggi-chiave, Bruno Taut (1880-1938) e Ito Chuta (1867-1954), fondamentali per il successivo sviluppo dell’architettura, fino ai giorni nostri.
Quest’anno, all’inizio di ottobre, è stata portata a termine la 62° ricostruzione del santuario.
Il primo appuntamento sara accompagnato al pianoforte dal Maestro Giovanni Mancuso.
Il 28 e 29 novembre l’Area restaurata da Carlo Scarpa in Fondazione Querini Stampalia sara visitabile gratuitamente e restera eccezionalmente aperta fino alle ore 20.


In Viaggio con Carlo Scarpa
28-29 novembre 2013
Fondazione Querini Stampalia, Venezia

 28 novembre, ore 18
Carlo Scarpa. Occasioni di viaggio, spunti di lettura

 29 novembre, ore 18
Ise Jingū, il santuario millenario: il suo rinnovamento, il suo significato per l’architettura giapponese

J.K. Mauro Pierconti
Laureato in architettura presso lo Iuav (Istituto di Architettura di Venezia) nel 2000, ha
poi conseguito, sempre nella stessa scuola, il Dottorato in Storia dell’Architettura e
dell’Urbanistica (2005).
Dopo aver insegnato alla Venice International University (2006), ha ottenuto una
fellowship della Japan Foundation (2007). E in seguito entrato nel programma di ricerca
della Japan Society for the Promotion of Science 2009 - 2011), affiliato presso
l’Universita di Tokyo, dove svolge tuttora attivita come ricercatore. In particolare, ha
pubblicato un libro su Carlo Scarpa e il Giappone e una serie di saggi, incentrati
sull’architettura giapponese, sulla rivista “Casabella”. Attualmente, sono in corso di
svolgimento una ricerca su Shirai Seichi (1905 - 1983) e l’architettura giapponese del
secondo dopoguerra e la preparazione di alcune pubblicazioni, dedicate rispettivamente
a Itō Tōyoo, Fujimori Terunobu e Carlo Scarpa.
Giovanni Mancuso
Diploma di pianoforte sotto la guida di Wally Rizzardo presso il Conservatorio
"Benedetto Marcello" di Venezia nel 1992. In qualita di direttore ha presentato prime
esecuzioni presso importanti istituzioni musicali in Italia e all'estero.
Ha vinto numerosi premi di composizione tra i quali: Biennale dei Giovani Artisti
dell’Europa Mediterranea - Lisbona 1994; Rockefeller Foundation (New York, 2003);
European Association for Jewish Culture (London – Paris) 2003 Grant Award. Ha vinto
la settima edizione del Concorso Internazionale Orpheus per nuove opere da camera
(Spoleto - Italia) con l’opera “Obra Maestra” ispirata a Frank Zappa.
Ha fondato nel 1991 l’ensemble e gruppo di studio Laboratorio Novamusica con il quale
svolge intensa attivita concertistica come pianista e direttore in Italia e all’estero.
Vive a Venezia e insegna ‘Teoria e solfeggio’ al Conservatorio “B.Marcello” di Venezia..
Per informazioni
Fondazione Querini Stampalia Onlus
Castello 5252, 30122 Venezia
tel 041 2711411 fax 041 2711445
www.querinistampalia.org
Ufficio stampa
tel 041 2711441 fax 041 2711445
e-mail: ufficiostampa@querinistampalia.org

Un prezioso volume per una straordinaria collezione di porcellane


E’ stata inaugurata ieri nella sede del Museo d’arte orientale di Trieste (Palazzetto Leo, via San Sebastiano 1, lato destro di piazza dell’Unità) la mostra “Fragili tesori. La collezione di porcellane italiane di Giovanni Lokar”, che resterà aperta fino al 31 gennaio 2014  (aperta da mercoledì a domenica dalle 10 alle 17, lunedì e martedì chiuso).

Le porcellane raccolte da questo collezionista triestino costituiscono, per la loro rarità e la diversificazione delle tipologie e delle manifatture, un esempio della miglior produzione della porcellana italiana del Settecento, a partire dal ricco nucleo della manifattura veneziana di Giovanni Vezzi, la prima a essere aperta in Italia. La collezione, frutto di anni di appassionate e colte ricerche sul mercato italiano e internazionale, comprende anche porcellane delle fabbriche tedesche, in particolare di Meissen, e della viennese manifattura di Claudio Innocenzo du Paquier. A Palazzetto Leo è possibile ammirare la sezione della porcellana italiana della collezione, che però è accostata a oggetti orientali e delle manifatture di Meissen e di Vienna, allo scopo di dimostrarne le influenze stilistiche sulla ricca produzione della penisola italiana nelle sue differenti regioni. >>>

mercoledì 20 novembre 2013

Aperitivo con il direttore. Incontro con Miroslav Gasparovic

 

Inizia giovedì 21 novembre alle ore 18 un ciclo di incontri di tono informale, (come vuole sottolineare il titolo, "Aperitivo con il direttore") con i responsabili dei musei che hanno, o hanno avuto, relazioni di collaborazione con il Museo Revoltella per mostre e altre attività.
Si terranno nella sala da ballo di palazzo Revoltella, al secondo piano della dimora baronale e saranno resi particolarmente piacevoli dalle degustazioni offerte al pubblico. >>>

domenica 10 novembre 2013

Oggi 10 novembre musei a ingresso gratuito per i triestini

 
Si ripropone domenica 10 novembre il consueto appuntamento con l’iniziativa “Museo casa mia”, che offre ai triestini, ogni seconda domenica del mese, e fino alla fine dell’anno, l’opportunità di accedere gratuitamente ai musei cittadini (Castello di San Giusto, Museo civico di Storia ed Arte e Orto lapidario, Museo Sartorio, Museo Orientale, Museo Revoltella, Museo Teatrale “Schmidl”, Museo di Storia Naturale, Aquario, Museo del Mare e Salone degli Incanti-ex Pescheria).


Museo Revoltella
La mostra appena inaugurata dell’artista croata Jagoda Buić “Theatrum Mundi” che si svolge attraverso gli spazi espositivi V° e del VI° piano, dove una serie di grandiose installazioni ambientali “tessili” si alternano alle opere costruite in carta. Il profondo legame dell’artista con il teatro risulta evidente dall’effetto scenografico che riesce ad ottenere attraverso la disposizione dei suoi lavori: figure, colonne, volumi, pannelli, forme spesso ispirate al mare che, sempre, dialogano o interagiscono drammaticamente con lo spazio che le accoglie.

Inoltre al III piano della galleria d’arte moderna, una sezione dedicata all’artista Arturo Rietti a 150 anni dalla sua nascita: si tratta di 22 opere di proprietà del museo Revoltella.
Aperto con orario 10-19

GLI ALTRI MUSEI CIVICI

Museo d’arte orientale

Con la mostra “Sguardo oltre Levante. Immagini dall’Estremo Oriente e porcellane cinesi tra viaggio e collezionismo” è stato riaperto al pubblico, il 14 agosto, con un allestimento rinnovato, il Museo d'arte orientale di Palazzetto Leo, a pochi passi da piazza Unità. La mostra propone al pubblico una ricca selezione di immagini dall’Estremo Oriente, nei diversi formati della ‘carte-de-visite’, della ‘stereoscopia’ e della ‘cartolina’, suggestive testimonianze della fotografia di viaggio tra Ottocento e Grande Guerra, provenienti dalla Fototeca dei Civici Musei di Storia ed Arte, a completamento della splendida collezione di porcellane cinesi del Civico Museo d’Arte Orientale, che documenta un esteso arco temporale compreso tra il XII e il XIX secolo.
La presenza a Trieste di questi preziosi oggetti è il riflesso delle sue vicende mercantili, che la accomunano a Genova e Venezia, centri storicamente dediti al traffico portuale e al commercio con l’Oriente. Il nuovo allestimento della collezione amplia il numero di esemplari esposti e permette di osservare e apprezzare le molte varietà prodotte durante i secoli, mettendo a confronto questi preziosi e fragili manufatti con le coeve maioliche e porcellane italiane ed europee di gusto orientaleggiante.

Aperto con orario 10-17


Museo teatrale “Schmidl
Prosegue la mostra “1913. Trieste a teatro” (Sala Selva) e “1913 Trieste in fotografia, immagini dalla Fototeca” (Sala Bazlen), nell’ambito delle diverse iniziative programmate dall’assessorato alla cultura per introdurre il centenario dello scoppio della prima guerra mondiale, che sarà commemorato il prossimo anno. Le immagini della Fototeca scandiscono tutto l’arco dell’anno 1913, ponendo in evidenza le varie vicissitudini cittadine, tra cui spicca l’evento più importante: le celebrazioni in ottobre del centenario della nascita di Verdi.

Aperto con orario 10-17

 
Museo Sartorio
La novità del mese è la riapertura al pubblico del giardino restaurato su progetto di Vladimir Vremec con il generoso contributo di Fulvia e Fulvio Costantinides. Il giardino ripropone la concezione del barone Giovanni Guglielmo Sartorio amante dei parchi all’inglese.

Aperto con orario 10 -17

 
Civico Museo di Storia ed Arte
Si trova allestita una preziosa sezione dedicata alle gemme romane che pone a confronto i diversi materiali grezzi e i prodotti finiti che tra I e III secolo uscivano dalle officine specializzate di Aquileia: dischetti di corniola, agata, prasio, onice, cristallo di rocca, ametista e diaspri dai diversi colori che, con l’uso di strumenti “primitivi” ma moltissima abilità, hanno dato luogo a capolavori in miniatura in cui figure di divinità, animali e piccole scene agresti e di circo stupiscono e meravigliano per tanta precisione.

Aperto con orario 9 - 17

 

Castello di San Giusto
Vengono proposte tre visite guidate gratuite al Lapidario Tergestino, curate dal dott. Paolo Casari: alle ore 10.30 alle 11.30 e alle 15.30; un valido approfondimento per conoscere la storia romana della città presentata recentemente nelle conferenze al Teatro Verdi.

Prosegue inoltre la mostra “Frammenti di Trieste romana” con la proiezione continua del video “La città invisibile” che propone la ricostruzione tridimensionale degli edifici come la basilica civile, il propileo o ingresso monumentale alla zona sacra, il teatro e la città tutta.

Aperto con orario 10 - 17

Museo di Storia Naturale, Aquario e Museo del Mare: aperti dalle 9 alle 13. (Orto Botanico: chiusura per lavori di manutenzione)

Salone degli Incanti-ex Pescheria: esposizione del nuovo progetto di Jannis Kounellis, a cura di Davide Sarchioni e Marco Lorenzetti, dal titolo “Kounellis Trieste.Il magnifico spazio del Salone degli Incanti-ex Pescheria di Trieste, progettato nel 1913 dall’architetto Giorgio Polli, per la sua conformazione a navate definito la basilica in riva al mare, diventa nell’intervento di Kounellis, palcoscenico per un’epica messa in scena nella quale l’artista celebra l’epilogo di una grande storia di mare, coraggio e operosità.

 Kounellis (Pireo, 1936) è un artista da sempre affettivamente legato alle città portuali. Il suo linguaggio poetico ed espressivo, così come la sua specifica modalità operativa di utilizzare, accumulare ed assemblare oggetti e materiali poveri, riconducibili soprattutto alle attività dei cantieri, al mondo delle merci e del commercio, sono legati in primo luogo ai ricordi di un’infanzia trascorsa nel porto di Atene. Un particolare legame tra l’artista e Trieste risale proprio a quell’epoca della sua vita. Kounellis ha conservato una memoria così forte di questo luogo, visto per la prima volta da bambino in occasione di un viaggio con il padre ingegnere navale, da averlo spinto fin da subito ad accettare con grande entusiasmo l’invito a realizzare

un grande progetto dedicato alla città.

Aperto con orario 10-20

 

Comts/RF

Settimana beethoveniana anche al Museo Revoltella


Si concluderà lunedì 11 novembre, con il Concerto inaugurale del Progetto “Nove”, la cui esecuzione sarà affidata all'Orchestra del Teatro “Verdi” diretta dal M° Frank Shipway, la “settimana beethoveniana” iniziata martedì 5 novembre: sette giorni di musica, conferenze, aperitivi, concerti nei salotti per far conoscere anche ai neofiti e approfondire per i più esperti, con un mood svagato e informale, la vita e le opere di uno dei più grandi ed emblematici compositori di tutti i tempi, Ludwig van Beethoven. >>>

venerdì 1 novembre 2013

Presentata al Revoltella la mostra MEX PRO

 
Nell’ambito del progetto “PONTE INTERNAZIONALE D’ARTE CONTEMPORANEA ITALIA-MESSICO” il 29 ottobre è stata presentata nell’auditorium del Museo Revoltella la mostra “MEX PRO Mexico art project” promossa dal Gruppo 78 a cura di Maria Campitelli con la collaborazione di Fernando Galvez de Aguinaga, Gerardo Traeguez, Manolo Cocho. Hanno partecipato Maria Masau Dan direttrice del Museo Revoltella, Maria Campitelli, presidente del Gruppo78; Luca Caburlotto Soprintendente ai Beni Culturali, Rossella Fabiani, direttrice del castello di Miramare, l’arch. Lucia Krasovec l’artista Manolo Cocho e il Sindaco Roberto Cosolini.
La mostra si aprirà il 14 aprile 2014 per terminare il 14 ottobre nelle ex Scuderie del Castello di Miramare e prevede una settantina di artisti messicani della collezione Josè Pinto Mazal ed altre presenze artistiche.
Nell’ottica dello scambio culturale concordato tra  Italia e Messico, questo evento è di fatto la prosecuzione della grande mostra di artisti del Gruppo78, che ha ricevuto una straordinaria accoglienza in Messico, da gennaio a settembre 2013, prima a Oaxaca, presso gli spazi La Telarana e La Calera, poi a Torreon presso il Museo Arocena. E rientra nel progetto PONTE INTERNAZIONALE D’ARTE CONTEMPORANEA ITALIA MESSICO.


Per approfondire la mostra organizzata all'inizio del 2013 in Messico: www.gruppo78.it

Miramare: un sito prestigioso che comporterà la valorizzazione dell’evento poiché particolarmente significativo per quanto riguarda  gli storici rapporti tra Trieste e il Messico.
Infatti a rafforzare lo scambio tra le due diverse realtà, triestina e messicana, un ineludibile anello di congiunzione è ancor sempre costituito dalla vicenda di Massimiliano d’Austria che andò a morire in Messico, dopo essersi costruito a Chapultepec, nel cuore di Città del Messico, un'altra dimora ancor più sontuosa e vasta di quella di Miramare, anche se evocativa del modello triestino. Nel 2014, ed esattamente il 14 aprile – ecco perchè l’inaugurazione il 14 aprile - si festeggeranno 150 anni della partenza di Massimiliano da Miramare  per il Messico. Ciò ribadisce lo storico e sotteso legame tra Trieste e il Messico che nella ricorrenza del 2014 verrà ricordato nella nostra città con particolari celebrazioni di cui questa mostra è certamente un momento molto intenso e significativo.
Alla mostra MEX PRO si affiancheranno vari eventi collaterali:  innanzitutto una speciale installazione dell’artista Alejandro Santiago, che invaderà i principali spazi pubblici della città, dalla piazza Unità al Salone degli Incanti dell’ex Pescheria, e nello stesso Parco di Miramare, ossia i MIGRANTES, 2.501 statue di terracotta che evocano il dramma eterno, oggi più che mai attuale, della migrazione dei popoli e di cui lo stesso artista, scomparso prematuramente un paio di mesi fa, si sentiva di far parte. E nelle stesse Ex Scuderie comparirà una mostra, proveniente da S. Luis Potosì, dedicata alla maschera, elemento molto importante nella cultura messicana, in una proposizione antropologica legata alle manifestazioni popolari di quel paese. Né mancheranno, nel corso del lungo periodo, altre iniziative complementari come la mostra INTERSECCIONES  che allarga lo scambio oltre l’Italia e il Messico anche alla Grecia, e informazioni,  presentazioni, spettacoli, con svariate collaborazioni, attinenti la cultura messicana per una visione a tutto tondo di questo mondo così poco conosciuto in Italia.
Si tratta dunque di un grande progetto, assolutamente inedito, conseguente al sotteso legame che unisce queste due realtà così lontane, che va oltre il reciproco desiderio di conoscenza e di confronto nell’ambito specifico dell’arte contemporanea.
E’ un progetto del tutto nuovo per la città di Trieste e per l’Italia, che al di là della intrinseca valenza culturale, si pone come evento dalle molteplici diramazioni, socio- politiche innanzi tutto, perché comporterà la presenza ufficiale, all’inaugurazione, di personalità del mondo della cultura messicana, a livello istituzionale ed inoltre della rappresentanza in Italia del Messico, e cioè dell’Ambasciata e del Consolato messicani a Roma. Sarà l’occasione per far conoscere la nostra città ad illustri rappresentanti di un mondo così lontano e diverso, con la possibilità di aprire altri orizzonti di scambio ed intesa.
Opere in mostra

La collezione “CIRCA 2000” di JOSE’ PINTO MAZAL è realizzata con la passione, il rigore e la conoscenza di un visionario dell’arte contemporanea. Si tratta di opere realizzate tra il 1980 e il 2013 - di artisti messicani e stranieri che hanno incontrato in Messico un luogo idoneo alla loro produzione.
La collezione si attiene a una pluralità di tendenze, privilegiando tuttavia i lavori che si traducono in “quadri”. Appaiono tutti i generi consacrati : dal paesaggio al ritratto al nudo, al realismo sociale alla tendenza primitiva, a tematiche sacre come il citazionismo arcaico e surreale.…generi e modalità molto spesso tra loro sovrapposti ed intrecciati, secondo un corposo paradigma messicano che tende di preferenza al racconto complesso, prediligendo in ogni caso una intensa, debordante figuratività. Ben nutrito il comparto dell’astrazione, ma altrettanto rappresentata anche l’arte oggettuale.
Né manca la fotografia, rappresentata ad esempio dalla celebre Graciela Iturbide, per la quale sarà predisposta una sezione a parte.
Un capitolo a sè sarà costituito anche dalla grafica, molto coltivata in Messico specie nella città di Oaxaca dove vive Francisco Toledo, un maestro internazionale del segno sia inciso che tracciato a mano, che ha promosso e sostenuto numerose scuole  specializzate nell’incisione e stampa. Né mancherà un settore della produzione in vetro, in collaborazione con Adriano Berengo, titolare della più famosa fornace per la lavorazione del vetro a Murano, che ha prodotto le mostre Glasstress alle ultime Biennali veneziane.
Molti degli artisti che esporranno a Trieste hanno frequentato la prestigiosa Scuola nazionale d’arte Esmeralda, di Città del Messico, abbinata all’I.N.B.A., Istituto Nazionale di Belle Arti. E quasi tutti vantano curricula internazionali, con puntate in Europa, nell’estremo Oriente, in Australia.
Va detto, che su tutte le tendenze esplose in Europa come nel resto del mondo, approdate poi in Messico, s’inserisce, ineludibile, sotteso o dichiarato, un imprinting tipicamente messicano. Cioè un retaggio insopprimibile, un legame con le culture passate, con le grandi, terribili, innumerevoli civiltà precolombiane, azteca, maya, olmecha, toltecha ….che incombono con le loro straordinarie vestigia, sparse nel paese, che parlano di grandezza, di milioni di abitanti, di tempi favolosi, di incessante produttività sotto regimi ferrei e soprattutto di morte. Morte intesa come un anello del ciclo vitale. Una sorta di “dna”, oscuro e misterioso, che contraddistingue l’arte messicana così dell’attualità come del passato.
Gli autori della collezione Pinto Mazal, che esporrano a Trieste sono :
Fernando Aceves Humana, Miguel Angel Alamilla, Daniel Alcalà, Francis Alys, Alejandro Arango, Marco Arce, Andres Basurto, Estrella Carmona, Monica Castillo, Marcos Castro, Alberto Castro Lenero, Francisco Castro Lenero, Josè Castro Lenero, Miguel Castro Lenero, Agustin Castro Lopez, Josè Ignacio Cervantes, Manolo Cocho, Roberto Cortazar, Javier De La Garza, Gabriel De La Mora, Liber De Pablo, Zed Desideraja, Dr. Lakra, Irene Dubrowsky, Sofia Echeverri, Luciana Esqueda, Luigi Fantini, Demian Flores, Julio Galan, Rafael Gaytan, Victor Guadalajara, Erika Harrsch, Graciela Iturbide, Cisco Jimenez, Perla Krauze, Magali Lara, Francisco Larios, Daniel Lezama, Jesus Lugo, Franco Manterola, Ricardo Mazal, Alfonso Mena Pacheco, Jorge Mendez Blake, Gustavo Monroy, Miguel Morales, Fernando Moreno, Mario Nunez, Gabriel Orozco, Irma Palacios, Roberto Parodi, Alicia Paz, Eric Perez, Patrick Pettersson, Alejandro Pintado, Fernando Pizzarro, Agustin Portillo, Patricia Quintana, Nestor Quinones, Boberto Rebora, Angel Ricardo Rios, Carla Ripey, Xochitl Rivera, Victor Rodriguez, Betsabè Romero, Emilio Said, Raymundo Sesma, Ray Smith, Carlos Santos, Luciano Spano, Gerardo Suter, Eloy Tarcisio, Jesus Urbieta, German Venegas, Barry Wolfryd, Tania Ximena, Nahum B. Zenil.
Nell’occasione sarà anche presentato il catalogo della mostra degli artisti del Gruppo78 che è stato completato e stampato in Messico.