La mostra si aprirà il 14 aprile 2014 per terminare il 14 ottobre nelle ex Scuderie del Castello di Miramare e prevede una settantina di artisti messicani della collezione Josè Pinto Mazal ed altre presenze artistiche.
Nell’ottica dello scambio culturale concordato tra Italia e Messico, questo evento è di fatto la prosecuzione della grande mostra di artisti del Gruppo78, che ha ricevuto una straordinaria accoglienza in Messico, da gennaio a settembre 2013, prima a Oaxaca, presso gli spazi La Telarana e La Calera, poi a Torreon presso il Museo Arocena. E rientra nel progetto PONTE INTERNAZIONALE D’ARTE CONTEMPORANEA ITALIA MESSICO.
Per approfondire la mostra organizzata all'inizio del 2013 in Messico: www.gruppo78.it
Miramare: un
sito prestigioso che comporterà la valorizzazione dell’evento poiché
particolarmente significativo per quanto riguarda gli storici rapporti
tra Trieste e il Messico.
Infatti a rafforzare lo scambio tra le due diverse realtà, triestina e messicana, un ineludibile anello di congiunzione è ancor sempre costituito dalla vicenda di Massimiliano d’Austria che andò a morire in Messico, dopo essersi costruito a Chapultepec, nel cuore di Città del Messico, un'altra dimora ancor più sontuosa e vasta di quella di Miramare, anche se evocativa del modello triestino. Nel 2014, ed esattamente il 14 aprile – ecco perchè l’inaugurazione il 14 aprile - si festeggeranno 150 anni della partenza di Massimiliano da Miramare per il Messico. Ciò ribadisce lo storico e sotteso legame tra Trieste e il Messico che nella ricorrenza del 2014 verrà ricordato nella nostra città con particolari celebrazioni di cui questa mostra è certamente un momento molto intenso e significativo.
Alla mostra MEX PRO si affiancheranno vari eventi collaterali: innanzitutto una speciale installazione dell’artista Alejandro Santiago, che invaderà i principali spazi pubblici della città, dalla piazza Unità al Salone degli Incanti dell’ex Pescheria, e nello stesso Parco di Miramare, ossia i MIGRANTES, 2.501 statue di terracotta che evocano il dramma eterno, oggi più che mai attuale, della migrazione dei popoli e di cui lo stesso artista, scomparso prematuramente un paio di mesi fa, si sentiva di far parte. E nelle stesse Ex Scuderie comparirà una mostra, proveniente da S. Luis Potosì, dedicata alla maschera, elemento molto importante nella cultura messicana, in una proposizione antropologica legata alle manifestazioni popolari di quel paese. Né mancheranno, nel corso del lungo periodo, altre iniziative complementari come la mostra INTERSECCIONES che allarga lo scambio oltre l’Italia e il Messico anche alla Grecia, e informazioni, presentazioni, spettacoli, con svariate collaborazioni, attinenti la cultura messicana per una visione a tutto tondo di questo mondo così poco conosciuto in Italia.
Si tratta dunque di un grande progetto, assolutamente inedito, conseguente al sotteso legame che unisce queste due realtà così lontane, che va oltre il reciproco desiderio di conoscenza e di confronto nell’ambito specifico dell’arte contemporanea.
E’ un progetto del tutto nuovo per la città di Trieste e per l’Italia, che al di là della intrinseca valenza culturale, si pone come evento dalle molteplici diramazioni, socio- politiche innanzi tutto, perché comporterà la presenza ufficiale, all’inaugurazione, di personalità del mondo della cultura messicana, a livello istituzionale ed inoltre della rappresentanza in Italia del Messico, e cioè dell’Ambasciata e del Consolato messicani a Roma. Sarà l’occasione per far conoscere la nostra città ad illustri rappresentanti di un mondo così lontano e diverso, con la possibilità di aprire altri orizzonti di scambio ed intesa.
Opere in mostra
La collezione “CIRCA 2000” di JOSE’ PINTO MAZAL è realizzata con la passione, il rigore e la conoscenza di un visionario dell’arte contemporanea. Si tratta di opere realizzate tra il 1980 e il 2013 - di artisti messicani e stranieri che hanno incontrato in Messico un luogo idoneo alla loro produzione.
La collezione si attiene a una pluralità di tendenze, privilegiando tuttavia i lavori che si traducono in “quadri”. Appaiono tutti i generi consacrati : dal paesaggio al ritratto al nudo, al realismo sociale alla tendenza primitiva, a tematiche sacre come il citazionismo arcaico e surreale.…generi e modalità molto spesso tra loro sovrapposti ed intrecciati, secondo un corposo paradigma messicano che tende di preferenza al racconto complesso, prediligendo in ogni caso una intensa, debordante figuratività. Ben nutrito il comparto dell’astrazione, ma altrettanto rappresentata anche l’arte oggettuale.
Né manca la fotografia, rappresentata ad esempio dalla celebre Graciela Iturbide, per la quale sarà predisposta una sezione a parte.
Un capitolo a sè sarà costituito anche dalla grafica, molto coltivata in Messico specie nella città di Oaxaca dove vive Francisco Toledo, un maestro internazionale del segno sia inciso che tracciato a mano, che ha promosso e sostenuto numerose scuole specializzate nell’incisione e stampa. Né mancherà un settore della produzione in vetro, in collaborazione con Adriano Berengo, titolare della più famosa fornace per la lavorazione del vetro a Murano, che ha prodotto le mostre Glasstress alle ultime Biennali veneziane.
Molti degli artisti che esporranno a Trieste hanno frequentato la prestigiosa Scuola nazionale d’arte Esmeralda, di Città del Messico, abbinata all’I.N.B.A., Istituto Nazionale di Belle Arti. E quasi tutti vantano curricula internazionali, con puntate in Europa, nell’estremo Oriente, in Australia.
Va detto, che su tutte le tendenze esplose in Europa come nel resto del mondo, approdate poi in Messico, s’inserisce, ineludibile, sotteso o dichiarato, un imprinting tipicamente messicano. Cioè un retaggio insopprimibile, un legame con le culture passate, con le grandi, terribili, innumerevoli civiltà precolombiane, azteca, maya, olmecha, toltecha ….che incombono con le loro straordinarie vestigia, sparse nel paese, che parlano di grandezza, di milioni di abitanti, di tempi favolosi, di incessante produttività sotto regimi ferrei e soprattutto di morte. Morte intesa come un anello del ciclo vitale. Una sorta di “dna”, oscuro e misterioso, che contraddistingue l’arte messicana così dell’attualità come del passato.
Gli autori della collezione Pinto Mazal, che esporrano a Trieste sono :
Fernando Aceves Humana, Miguel Angel Alamilla, Daniel Alcalà, Francis Alys, Alejandro Arango, Marco Arce, Andres Basurto, Estrella Carmona, Monica Castillo, Marcos Castro, Alberto Castro Lenero, Francisco Castro Lenero, Josè Castro Lenero, Miguel Castro Lenero, Agustin Castro Lopez, Josè Ignacio Cervantes, Manolo Cocho, Roberto Cortazar, Javier De La Garza, Gabriel De La Mora, Liber De Pablo, Zed Desideraja, Dr. Lakra, Irene Dubrowsky, Sofia Echeverri, Luciana Esqueda, Luigi Fantini, Demian Flores, Julio Galan, Rafael Gaytan, Victor Guadalajara, Erika Harrsch, Graciela Iturbide, Cisco Jimenez, Perla Krauze, Magali Lara, Francisco Larios, Daniel Lezama, Jesus Lugo, Franco Manterola, Ricardo Mazal, Alfonso Mena Pacheco, Jorge Mendez Blake, Gustavo Monroy, Miguel Morales, Fernando Moreno, Mario Nunez, Gabriel Orozco, Irma Palacios, Roberto Parodi, Alicia Paz, Eric Perez, Patrick Pettersson, Alejandro Pintado, Fernando Pizzarro, Agustin Portillo, Patricia Quintana, Nestor Quinones, Boberto Rebora, Angel Ricardo Rios, Carla Ripey, Xochitl Rivera, Victor Rodriguez, Betsabè Romero, Emilio Said, Raymundo Sesma, Ray Smith, Carlos Santos, Luciano Spano, Gerardo Suter, Eloy Tarcisio, Jesus Urbieta, German Venegas, Barry Wolfryd, Tania Ximena, Nahum B. Zenil.
Nell’occasione sarà anche presentato il catalogo della mostra degli artisti del Gruppo78 che è stato completato e stampato in Messico.
Infatti a rafforzare lo scambio tra le due diverse realtà, triestina e messicana, un ineludibile anello di congiunzione è ancor sempre costituito dalla vicenda di Massimiliano d’Austria che andò a morire in Messico, dopo essersi costruito a Chapultepec, nel cuore di Città del Messico, un'altra dimora ancor più sontuosa e vasta di quella di Miramare, anche se evocativa del modello triestino. Nel 2014, ed esattamente il 14 aprile – ecco perchè l’inaugurazione il 14 aprile - si festeggeranno 150 anni della partenza di Massimiliano da Miramare per il Messico. Ciò ribadisce lo storico e sotteso legame tra Trieste e il Messico che nella ricorrenza del 2014 verrà ricordato nella nostra città con particolari celebrazioni di cui questa mostra è certamente un momento molto intenso e significativo.
Alla mostra MEX PRO si affiancheranno vari eventi collaterali: innanzitutto una speciale installazione dell’artista Alejandro Santiago, che invaderà i principali spazi pubblici della città, dalla piazza Unità al Salone degli Incanti dell’ex Pescheria, e nello stesso Parco di Miramare, ossia i MIGRANTES, 2.501 statue di terracotta che evocano il dramma eterno, oggi più che mai attuale, della migrazione dei popoli e di cui lo stesso artista, scomparso prematuramente un paio di mesi fa, si sentiva di far parte. E nelle stesse Ex Scuderie comparirà una mostra, proveniente da S. Luis Potosì, dedicata alla maschera, elemento molto importante nella cultura messicana, in una proposizione antropologica legata alle manifestazioni popolari di quel paese. Né mancheranno, nel corso del lungo periodo, altre iniziative complementari come la mostra INTERSECCIONES che allarga lo scambio oltre l’Italia e il Messico anche alla Grecia, e informazioni, presentazioni, spettacoli, con svariate collaborazioni, attinenti la cultura messicana per una visione a tutto tondo di questo mondo così poco conosciuto in Italia.
Si tratta dunque di un grande progetto, assolutamente inedito, conseguente al sotteso legame che unisce queste due realtà così lontane, che va oltre il reciproco desiderio di conoscenza e di confronto nell’ambito specifico dell’arte contemporanea.
E’ un progetto del tutto nuovo per la città di Trieste e per l’Italia, che al di là della intrinseca valenza culturale, si pone come evento dalle molteplici diramazioni, socio- politiche innanzi tutto, perché comporterà la presenza ufficiale, all’inaugurazione, di personalità del mondo della cultura messicana, a livello istituzionale ed inoltre della rappresentanza in Italia del Messico, e cioè dell’Ambasciata e del Consolato messicani a Roma. Sarà l’occasione per far conoscere la nostra città ad illustri rappresentanti di un mondo così lontano e diverso, con la possibilità di aprire altri orizzonti di scambio ed intesa.
Opere in mostra
La collezione “CIRCA 2000” di JOSE’ PINTO MAZAL è realizzata con la passione, il rigore e la conoscenza di un visionario dell’arte contemporanea. Si tratta di opere realizzate tra il 1980 e il 2013 - di artisti messicani e stranieri che hanno incontrato in Messico un luogo idoneo alla loro produzione.
La collezione si attiene a una pluralità di tendenze, privilegiando tuttavia i lavori che si traducono in “quadri”. Appaiono tutti i generi consacrati : dal paesaggio al ritratto al nudo, al realismo sociale alla tendenza primitiva, a tematiche sacre come il citazionismo arcaico e surreale.…generi e modalità molto spesso tra loro sovrapposti ed intrecciati, secondo un corposo paradigma messicano che tende di preferenza al racconto complesso, prediligendo in ogni caso una intensa, debordante figuratività. Ben nutrito il comparto dell’astrazione, ma altrettanto rappresentata anche l’arte oggettuale.
Né manca la fotografia, rappresentata ad esempio dalla celebre Graciela Iturbide, per la quale sarà predisposta una sezione a parte.
Un capitolo a sè sarà costituito anche dalla grafica, molto coltivata in Messico specie nella città di Oaxaca dove vive Francisco Toledo, un maestro internazionale del segno sia inciso che tracciato a mano, che ha promosso e sostenuto numerose scuole specializzate nell’incisione e stampa. Né mancherà un settore della produzione in vetro, in collaborazione con Adriano Berengo, titolare della più famosa fornace per la lavorazione del vetro a Murano, che ha prodotto le mostre Glasstress alle ultime Biennali veneziane.
Molti degli artisti che esporranno a Trieste hanno frequentato la prestigiosa Scuola nazionale d’arte Esmeralda, di Città del Messico, abbinata all’I.N.B.A., Istituto Nazionale di Belle Arti. E quasi tutti vantano curricula internazionali, con puntate in Europa, nell’estremo Oriente, in Australia.
Va detto, che su tutte le tendenze esplose in Europa come nel resto del mondo, approdate poi in Messico, s’inserisce, ineludibile, sotteso o dichiarato, un imprinting tipicamente messicano. Cioè un retaggio insopprimibile, un legame con le culture passate, con le grandi, terribili, innumerevoli civiltà precolombiane, azteca, maya, olmecha, toltecha ….che incombono con le loro straordinarie vestigia, sparse nel paese, che parlano di grandezza, di milioni di abitanti, di tempi favolosi, di incessante produttività sotto regimi ferrei e soprattutto di morte. Morte intesa come un anello del ciclo vitale. Una sorta di “dna”, oscuro e misterioso, che contraddistingue l’arte messicana così dell’attualità come del passato.
Gli autori della collezione Pinto Mazal, che esporrano a Trieste sono :
Fernando Aceves Humana, Miguel Angel Alamilla, Daniel Alcalà, Francis Alys, Alejandro Arango, Marco Arce, Andres Basurto, Estrella Carmona, Monica Castillo, Marcos Castro, Alberto Castro Lenero, Francisco Castro Lenero, Josè Castro Lenero, Miguel Castro Lenero, Agustin Castro Lopez, Josè Ignacio Cervantes, Manolo Cocho, Roberto Cortazar, Javier De La Garza, Gabriel De La Mora, Liber De Pablo, Zed Desideraja, Dr. Lakra, Irene Dubrowsky, Sofia Echeverri, Luciana Esqueda, Luigi Fantini, Demian Flores, Julio Galan, Rafael Gaytan, Victor Guadalajara, Erika Harrsch, Graciela Iturbide, Cisco Jimenez, Perla Krauze, Magali Lara, Francisco Larios, Daniel Lezama, Jesus Lugo, Franco Manterola, Ricardo Mazal, Alfonso Mena Pacheco, Jorge Mendez Blake, Gustavo Monroy, Miguel Morales, Fernando Moreno, Mario Nunez, Gabriel Orozco, Irma Palacios, Roberto Parodi, Alicia Paz, Eric Perez, Patrick Pettersson, Alejandro Pintado, Fernando Pizzarro, Agustin Portillo, Patricia Quintana, Nestor Quinones, Boberto Rebora, Angel Ricardo Rios, Carla Ripey, Xochitl Rivera, Victor Rodriguez, Betsabè Romero, Emilio Said, Raymundo Sesma, Ray Smith, Carlos Santos, Luciano Spano, Gerardo Suter, Eloy Tarcisio, Jesus Urbieta, German Venegas, Barry Wolfryd, Tania Ximena, Nahum B. Zenil.
Nell’occasione sarà anche presentato il catalogo della mostra degli artisti del Gruppo78 che è stato completato e stampato in Messico.
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