E’
stata inaugurata ieri nella sede del Museo d’arte orientale di Trieste
(Palazzetto Leo, via San Sebastiano 1, lato destro di piazza dell’Unità) la
mostra “Fragili tesori. La collezione di porcellane italiane di Giovanni Lokar”,
che resterà aperta fino al 31 gennaio 2014 (aperta da mercoledì a domenica dalle 10 alle 17, lunedì e martedì chiuso).
Le
porcellane raccolte da questo collezionista triestino costituiscono, per la
loro rarità e la diversificazione delle tipologie e delle manifatture, un
esempio della miglior produzione della porcellana italiana del Settecento, a
partire dal ricco nucleo della manifattura veneziana di Giovanni Vezzi, la
prima a essere aperta in Italia. La collezione, frutto di
anni di appassionate e colte ricerche sul mercato italiano e internazionale,
comprende anche porcellane delle fabbriche tedesche, in particolare di Meissen,
e della viennese manifattura di Claudio Innocenzo du Paquier. A Palazzetto Leo è
possibile ammirare la sezione della porcellana italiana della collezione, che
però è accostata a oggetti orientali e delle manifatture di Meissen e di Vienna,
allo scopo di dimostrarne le influenze stilistiche sulla ricca produzione della
penisola italiana nelle sue differenti regioni. >>>
La
mostra accompagna la pubblicazione del volume "Porcellane italiane
dalla collezione Lokar" curato da Andreina d'Agliano per la casa
editrice Silvana Editoriale, presentato ieri mattina, alla presenza di un folto
pubblico nell'auditorium del Museo Revoltella. Il volume, con traduzione
inglese, contiene un ampio saggio della d'Agliano sulla collezione Lokar
ma anche contributi di altri esperti del settore dedicati alle importanti
manifatture presenti nella collezione Lokar (Vezzi, Hewelcke e Cozzi di
Venezia, Fontebasso di Treviso, Nove, Vicentini dal Giglio di Vicenza, Ginori
di Doccia, Capodimonte di Napoli, Vinovo di Torino, Boselly di Savona) che
sono Andrea Bellieni, Alessandro Biancalana, Angela Caròla-Perrotti,
Elisabetta Dal Carlo, Giuliana Ericani, Luca Melegati, con un affascinante
corredo di immagini realizzato da Kajetan Kravos.
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