Ritrattista, disegnatore accurato e validissimo decoratore di interni, riprendendo la prestigiosa tradizione veneziana cinque-settecentesca, eseguì importanti lavori (quasi tutti perduti) per alcuni palazzi di personaggi influenti della ricca borghesia triestina, quali Palazzo Artelli e Palazzo Scuglievich, ed anche le decorazioni per i teatri di Trieste (sipario del Politeama Rossetti), Gorizia e Treviso. Le opere del Museo Revoltella, circa una sessantina tra dipinti e grafica, sono state cedute nel 1913, poco dopo la scomparsa del pittore, dalla vedova Nina dietro compenso di 5.000 corone, come si può leggere nella lettera di Nina Scomparini esposta. >>>
BIOGRAFIA
A Trieste presenta per la prima volta un suo lavoro nel 1871, quando partecipa all’Esposizione industriale e di belle arti organizzata dalla Società agraria e dall’Associazione triestina per le arti e l’industria. Il dipinto di Scomparini, intitolato Amleto (di cui è qui esposto un piccolo bozzetto) si fa notare dalla critica. L’interesse per il mondo del teatro porta l’artista a eseguire nello stesso anno anche un’Ofelia la cui riproduzione fotografica è conservata nell’archivio artisti del Museo Revoltella.
Nel 1873 viene nominato membro della Consulta artistica del Museo Revoltella, organo preposto a dare indicazioni e suggerimenti nel campo delle belle arti al Curatorio, quest’ultimo istituito fin dalla fondazione del Museo (1872) per il funzionamento e la gestione del Museo.
Nel corso degli anni ottanta, inizierà anche a studiare la multicolori scene mitologiche e allegoriche del pittore austriaco Hans Makart.
Nel 1883 è tra i principali fondatori del Circolo Artistico di Trieste e nel 1884, quando ufficialmente il sodalizio viene istituito, Scomparini assume la carica di vicepresidente. Alla morte del pittore Giuseppe Lorenzo Gatteri, nel dicembre del 1884, lo sostituisce in qualità di presidente.
Allegoria della musica sinfonica |
Nel 1886 il Museo Revoltella gli commissiona l’esecuzione del Trittico in onore di Pasquale Revoltella, oggi esposto stabilmente al terzo piano della Galleria, al termine del percorso della dimora storica. Il Trittico, corredato da una magnifica cornice istoriata e impreziosita da inserti in bronzo dorato, opera dell’ebanista milanese Daniele Lovati, rappresenta allegoricamente la Navigazione, l’Arte e l’Industria, simbolo del progresso e dell’epoca in continua evoluzione in cui viveva Pasquale Revoltella.
Nel 1887 Scomparini insegna disegno alle Scuole industriali, ruolo che manterrà fino al 1911.
Nel 1895 affida la carica di presidente del Circolo Artistico ad Antonio Lonza, mentre rimane impegnato come membro della commissione giudicatrice del concorso per giovani artisti istituito dalla Fondazione Rittmeyer. Nel 1907 accetta anche la nomina a membro del Curatorio del museo. Nel 1912 è impegnato nella sua ultima grande commissione: l’esecuzione del pannello Edilizia per la Cassa di Risparmio di Trieste.
Muore a Trieste il 17 marzo 1913.
Nelle foto: tre acquerelli con soggetti allegorici che rappresentano lavori preparatori per la decorazione di palazzo Scuglievich.
Autoritratto |
Baccanale |
Tra i soggetti allegorici pervenuti con la collezione della vedova Nina Scomparini c'è questo "Baccanale", già pubblicato nel 1920 col titolo "Orgia romana" che presenta molte parti non finite.
Lo sbarco della nave |
Mia nonna era pronipote di Eugenio Scomparini e la mia famiglia possiede alcuni suoi dipinti tra cui un autoritratto giovanile e un ritratto della moglie Nina Schiellin.
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