Il 2012 è iniziato al Museo Revoltella con una mostra che
rappresentava uno degli eventi programmati dal Comune di Trieste per celebrare
i 150° dalla nascita di Italo Svevo, avvenuta il 19 dicembre 1861. A partire
dalla data del compleanno, la figura dello scrittore è stata ricordata con
varie iniziative: mentre a Palazzo Gopcevich la Biblioteca civica ha allestito
un’esposizione intitolata “Ultima sigaretta e il buon proposito”, al Museo
Revoltella è toccato il compito di organizzare una mostra sul tema “Svevo e gli
artisti” curata da Maria Masau Dan e Susanna Gregorat, che, attraverso la
collezione di dipinti da lui raccolti e tuttora posseduti dagli eredi, ha
documentato lo stretto rapporto che intercorse fra Svevo e i migliori artisti
della città, Umberto Veruda, Arturo Fittke, Arturo Rietti, Giovanni Zangrando,
Ruggero Rovan, Enrico Fonda, ecc.. Artisti che sono ben documentati anche nella
collezione del museo, dalla quale sono stati tratti altri pezzi significativi
che hanno permesso di creare una rassegna molto ampia dell’ambiente artistico
triestino negli anni che vanno dal 1890 al primo dopoguerra. Accanto ai dipinti
erano esposti documenti e molte immagini provenienti dall’archivio di Svevo ora
posseduto dal Museo Sveviano.
Lo spazio delle mostre temporanee ha ospitato fino a marzo
la mostra “Leopoldo Kostoris, la passione di una vita” costituita da una
collezione di oltre 200 dipinti degli anni cinquanta in formato cartolina.
Kostoris, infatti, proprietario di un famoso
negozio di abbigliamento maschile della città, collezionista e pittore, nel
1951 aveva istituto un premio nazionale di pittura chiamato“Arbiter” (il nome
del suo negozio) e riservato, appunto, al piccolo formato. Da questa iniziativa
nacque una originale collezione, che documenta puntualmente tutte le correnti
artistiche affermatesi in Italia dopo la seconda guerra mondiale.
Mostra della collezione Kostoris |
Mostra "Svevo e gli artisti" |
Contemporaneamente il Museo
Revoltella ha iniziato un percorso di ricerca tra le personalità meno note del
Novecento triestino che, sotto il titolo “Inediti triestini”, ha trovato la sua prima occasione di
realizzarsi in una mostra delle opere di Giuliano Brizzi, nato nel 1908 e morto
nel 1938 a soli trent’anni. Grazie alla collaborazione della famiglia sono
riemerse opere credute perdute e, a cura di Susanna Gregorat, si è potuta
ricostruire la breve carriera del pittore, le sue relazioni con l’arte
triestina degli anni venti e trenta, l’evoluzione del suo stile. In occasione
dell’inaugurazione della mostra, martedì 28 febbraio, l’attrice Ariella Reggio
ha letto il testo di Claudio Grisancich “Ste pice parole voio dirte stasera” ,
un monologo in cui l’attrice impersonava Anita Pittoni, estrosa protagonista
del mondo culturale alle prese coi ricordi degli anni trenta e del giro di
amici a cui apparteneva anche Brizzi.
Il 12 marzo l’auditorium del Museo Revoltella ha ospitato,
per iniziativa e in collaborazione con ICOM Italia, un convegno sul tema “La
cooperazione come strumento per la gestione sostenibile dei musei” che ha
offerto anche l’occasione per presentare il nuovo coordinamento regionale di
ICOM Italia affidato a Maria Masau Dan, direttrice del museo. Assieme a un
folto pubblico di operatori dei musei, hanno partecipato Luca Baldin,
segretario nazionale di ICOM Italia, Federico Portelli, Assessore alla
cultura della Provincia di Gorizia,
Claudio Cattaruzza, Assessore alla cultura del Comune di Pordenone, Marco Biscione, direttore dei
Musei civici di Udine, Raffaella Sgubin sovrintendente ai Musei provinciali di Gorizia, Isabella Reale, conservatrice del PArCo
di Pordenone e Andrea Moretti, docente
all’Università degli Studi di Udine. Filo conduttore, naturalmente,
l’aspirazione a costituire una rete regionale dei musei per fronteggiare le
crescenti difficoltà finanziarie e organizzative e potenziare l’efficacia dell’attività
di queste importanti istituzioni.
Dal 24 marzo al 15 aprile 2012 la
grande sala del sesto piano del Revoltella ha ospitato la mostra “Hokusai,
Gakutei, Shinsai… Le stampe giapponesi di Frank Lloyd Wright” in collaborazione
con la rivista “Casabella”. Doppio omaggio, dunque, a due grandi architetti,
Scarpa, autore della ristrutturazione del Museo Revoltella, e Wright, entrambi
innamorati della cultura giapponese. Un’occasione davvero rara e irripetibile
di vedere i settantacinque esemplari
della collezione di Surimono dell'architetto Frank Lloyd Wright, provenienti dalla
Frank Lloyd Wright Foundation di Scottsdale (Arizona, USA). Un patrimonio
scoperto a più di trent’anni dalla scomparsa dell’architetto e poi presentato
al pubblico nel 1995 con la mostra allestita al Phoenix Art Museum e, nello
stesso anno, al Los Angeles County Museum. L’inaugurazione, avvenuta il 23
marzo, è stata preceduta dalla conferenza del Direttore di Casabella Francesco
Dal Co sul tema “Frank Lloyd Wright mercante d'arte”.
Molti i visitatori di questa
mostra, soprattutto durante le feste pasquali. Per la prima volta, infatti, i
musei civici di Trieste e il Revoltella sono rimasti completamente aperti in
tutte le giornate festive e hanno proposto un nuovo biglietto cumulativo
giornaliero di 10 euro che permetteva di visitare tutti i musei della città. Il
risultato è stato al di sopra di ogni previsione, con un numero complessivo di
10.000 presenze che ha rappresentato un record per il turismo di Pasqua a
Trieste. Per la promozione dei musei
hanno unito le forze il Comune di Trieste, il Consorzio Promotrieste e la
Trieste Trasporti spa. Agli ospiti degli hotel facenti parte del Consorzio
Promotrieste, infatti, è stato messo a disposizione un voucher che garantiva
uno sconto presso i musei aderenti all'iniziativa pasquale e due biglietti al
giorno per l'utilizzo dei mezzi pubblici forniti dalla Trieste Trasporti spa.
Diverse migliaia di persone hanno partecipato anche alle iniziative
della tradizionale “Settimana della cultura” indetta dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali con lo slogan
“La cultura è di tutti: partecipa anche tu”. Anche il Comune di Trieste, ha
aderito all’invito del Ministero e dal 14 al 22 aprile ha concesso la visita
gratuita a tutti i Civici Musei.
Anche nei successivi “ponti” festivi di primavera, 29
aprile-1° maggio, e 26-17 maggio l’Assessorato al turismo del Comune, per
volontà dell’assessore Fabio Omero, ha rilanciato il turismo culturale
pubblicizzando in varie forme l’offerta museale e i risultati in termini di
visite sono sempre stati ampiamente soddisfacenti.
Il 21 aprile – ancora nell’ambito della XIV Settimana della
cultura - è nato al PArCo di Pordenone
il progetto “Contemporanea/mente”, “Un sistema per l’arte contemporanea in
Friuli Venezia Giulia” a cura delle principali istituzioni museali della
regione, cioè lo stesso PArCo, la
Galleria regionale d’Arte Contemporanea L. Spazzapan di Gradisca d’Isonzo, i
Musei Provinciali di Gorizia e il Museo Revoltella di Trieste. I responsabili
di questi istituti si sono dati appuntamento per parlare al pubblico delle
proprie esperienze recenti, documentate da video e immagini, e per presentare
gli artisti che nel corso del 2012 esporranno in queste sedi: Graziano Negri,
Mario Palli, Massimo Poldelmengo, Manuela Sedmach, Antonio Sofianopulo e
Giorgio Valvassori. L’auspicio è quello di coinvolgere quanto prima anche altre
realtà pubbliche attive nel campo dell’arte contemporanea.
Il PArCo di Pordenone |
Tra i convegni a cui
il Museo Revoltella ha partecipato occorre citare l’importante appuntamento internazionale
del 4 maggio alla Fondazione Canova di Possagno, in cui si è parlato di
gipsoteche. Il tema era in particolare: “Abitare il museo: le case degli
scultori”. Il Revoltella è stato presente con Maria Masau Dan e Barbara
Coslovich che ha illustrato il caso di Ruggero Rovan, lo scultore di cui il
museo possiede un alto numero di opere e bozzetti pervenuti dal suo studio nel
1977, dopo la scomparsa dell’artista.
La mostra di maggio
era dedicata all’arte giovanile attraverso la partecipazione del Revoltella al
progetto dell’Area Educazione del Comune intitolato “Artefatto” che ha
coinvolto 55 artisti di vari Paesi. Tema di questa edizione era: “Motus urbis”.
Il 14 giugno si è
insediato il nuovo Curatorio del Museo, nominato ai sensi del Regolamento del
Museo. Ne fanno parte, oltre all’assessore alla cultura (delega ora mantenuta
dal Sindaco Roberto Cosolini) e alla direttrice Maria Masau Dan, l’avvocato Sergio Pacor (eletto Presidente
nella stessa seduta), la prof. Nicoletta Zanni (Vicepresidente), il prof.
Adriano De Vecchi, l’arch. Monika Milic, la dott. Eleonora Violin, il dott.
Fabio Cescutti, il dott. Alessandro Morgan, la dott. Federica Luser, la dott.
Martina Nessi.
La grande mostra dell’anno al
Museo Revoltella è stata “Trieste-Suez. Storia e modernità nel “Voyage en
Egypte” di Pasquale Revoltella”, aperta dal 25 luglio al 4 novembre e curata da Vanja Strukelj e Luisa Crusvar.
Realizzata per ricordare il 150° anniversario del viaggio compiuto nell’inverno
1861-62 da Pasquale Revoltella per effettuare un sopralluogo, assieme a una
delegazione triestina, al Canale di Suez, la mostra si proponeva di approfondire
l’importanza che ebbe quest’impresa per il destino della città e di valorizzare
la ricca documentazione sull’argomento presente nelle collezioni del museo,
grazie alla quale è possibile cogliere anche il progresso della tecnologia
attorno alla metà del secolo XIX e i riflessi della scoperta dell’Egitto nella
cultura europea. Il percorso si snodava nei tre piani del palazzo che fu
l’elegante dimora del finanziere Revoltella, da lui lasciata in eredità alla
città perché fosse adibita a “museo di belle arti”. Gli arredi, le opere e gli
oggetti che costituiscono l’esposizione permanente sono rimasti al loro posto,
ma in ogni sala si sono aggiunti elementi nuovi provenienti dall’archivio o
dalla biblioteca o dalle raccolte di altri musei triestini che illustrano i
rapporti economici e culturali fra Trieste e l’Oriente, ma documentano soprattutto
l’impegno tenace con cui il padrone di casa perseguì lo scopo di sostenere la
realizzazione del canale.
Mostra "Trieste-Suez" |
Mostra "Trieste-Suez" |
Si è cercato di entrare
nello spirito dell’epoca utilizzando tutte le fonti reperibili e facendo
parlare i protagonisti dei fatti raccontati. In molte sale la visita veniva
accompagnata da una voce narrante che leggeva le lettere che questi si
scambiarono o passi di relazioni, diari e articoli. Si è voluto fare un uso
quanto più efficace possibile delle moderne tecnologie di comunicazione, inserendo
in mostra sia interventi audio che video, non solo per l’apporto in termini di
contenuti, ma anche per sottolineare in qualche modo l’analogia fra gli anni di
Pasquale Revoltella, dominati dalla fiducia nel progresso della tecnica e
nell’illimitata capacità dell’uomo di superare i suoi limiti, e l’età
contemporanea caratterizzata dalla rivoluzione culturale della tecnologia
digitale.
Al centro dell’attenzione
restava il tema del “viaggio”. Viaggio reale, iniziato il 28 ottobre 1861 con
il piroscafo del Lloyd Austriaco “Neptun” fino ad Alessandria e proseguito con
la ferrovia e in carovana scortata da beduini fino a Suez, per fare ritorno a
Trieste – non senza una visita a Gerusalemme alla fine di dicembre – il 2
febbraio 1862. Viaggio che viene puntualmente raccontato nel prezioso “Voyage
en Egypte” il diario tenuto giorno per giorno dall’accompagnatore di
Revoltella, Luis Corboz.
Ma anche viaggi immaginari,
quelli nel passato più remoto compiuti dagli archeologi e dagli esploratori, e
viaggi raccontati per immagini dagli illustratori e dai fotografi. Viaggi
“diplomatici” nelle capitali europee, Parigi e Vienna, faticosi per l’impegno
delle trattative ma anche per le interminabili giornate passate a bordo delle
carrozze. Dell’ampia dotazione di vetture a cavalli posseduta da Pasquale
Revoltella sembra sia sopravvissuta solo la carrozza che viene esposta per la
prima volta in mostra dopo un accurato restauro. Anch’essa è simbolo di una
società in movimento che cerca di allargare il suo spazio e di accorciare le
distanze.
Cenotafio di J. J. Winckelmann |
In
concomitanza con la mostra “Trieste-Suez” il Museo Revoltella ha offerto al
pubblico anche un nuovo spettacolo itinerante intitolato “Il barone e l’arciduca.
Sogni d’oltremare a Palazzo Revoltella” su testo di Lino Marrazzo, interpretato
da Lorenzo Acquaviva e Ivan Zerbinati per la regia di Davide Del Degan che ha
ottenuto un grande successo di pubblico anche grazie alla formula della
partecipazione diretta del pubblico, sempre piccoli gruppi, alla messa in
scena.
Terrazze del Museo Revoltella |
Uno
spazio speciale nella programmazione degli eventi estivi è stato dedicato ai
più piccoli, ai quali è stato riproposto il laboratorio di fumetto curato da
Carlotta Buiatti, dedicato al tema della mostra in corso “Ma che fumetti d’Egitto!”.
Anche in questa edizione si è registrato il tutto esaurito.
Ma va
ricordato, anche se sull’attività didattica sarà redatto un consuntivo
specifico, che nel corso del 2012 sono stati oltre 3000 i ragazzi delle scuole
che hanno partecipato alle attività proposte dal Museo Revoltella e curate
dalle operatrici didattiche Barbara Coslovich e Serena Paganini, anche autrici
dei progetti tematici che costituiscono l’ampia offerta didattica del
Revoltella.
Allo
stesso modo sarà pubblicato il consuntivo delle attività dell’auditorium del
museo, che ha ospitato nel 2012 non solo la consueta e tradizionale rassegna “Mattinate
musicali internazionali” della domenica curata e realizzata dal Maestro Massimo
Belli con la Nuova Orchestra Busoni, ma anche il Festival di musica
contemporanea “Chromas” e una serie di concerti, spettacoli e film che hanno
fatto registrare sempre un’altissima partecipazione.
L’anno si è chiuso con un
intenso dicembre, iniziato con l’apertura della rassegna “Piazza dell’architettura”
curata dall’Ordine degli Architetti. In
collegamento con questa iniziativa il museo ha voluto operare un radicale
rinnovamento della sezione dedicata agli anni tra le due guerre, proponendo un
percorso in cui le arti figurative si intrecciano con altre forme espressive. Così
il 19 dicembre si è aperta la rassegna “Arte, architettura e design nella
Trieste degli anni venti e trenta”, a cura di Susanna Gregorat e Lorenzo
Michelli, in cui sono raccolti progetti, fotografie, bozzetti relativi allo
sviluppo della città tra le due guerre accostati alle opere dei pittori che
collaborarono con gli architetti a importanti imprese decorative. Una sala,
curata da Michela Messina, è riservata ai tessuti di arredamento di Anita
Pittoni, antesignana del design moderno.
Mostra "Architettura, arte, design negli anni venti e trenta" |
Ma al Revoltella ha trovato
spazio a dicembre anche la mostra “Contemporanea / mente”, il già citato progetto
di valorizzazione dell’arte contemporanea regionale nato in primavera e realizzato
in collaborazione con altri musei del Friuli Venezia Giulia, il PArCo di
Pordenone e la Galleria Spazzapan di Gradisca. In mostra al sesto piano, una
delle zone più suggestive dell’ala scarpiana, le opere di Mario Palli, Graziano
Negri e Massimo Poldelmengo che, secondo lo spirito di “Corrispondenze d’arte”,
la mostra del 2011 in cui gli artisti si confrontavano col museo, dialogano con
i grandi del secondo Novecento, Fontana, Burri, Vedova, ecc.
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