venerdì 4 gennaio 2013

Il 2012 al Museo Revoltella


Il 2012 è iniziato al Museo Revoltella con una mostra che rappresentava uno degli eventi programmati dal Comune di Trieste per celebrare i 150° dalla nascita di Italo Svevo, avvenuta il 19 dicembre 1861. A partire dalla data del compleanno, la figura dello scrittore è stata ricordata con varie iniziative: mentre a Palazzo Gopcevich la Biblioteca civica ha allestito un’esposizione intitolata “Ultima sigaretta e il buon proposito”, al Museo Revoltella è toccato il compito di organizzare una mostra sul tema “Svevo e gli artisti” curata da Maria Masau Dan e Susanna Gregorat, che, attraverso la collezione di dipinti da lui raccolti e tuttora posseduti dagli eredi, ha documentato lo stretto rapporto che intercorse fra Svevo e i migliori artisti della città, Umberto Veruda, Arturo Fittke, Arturo Rietti, Giovanni Zangrando, Ruggero Rovan, Enrico Fonda, ecc.. Artisti che sono ben documentati anche nella collezione del museo, dalla quale sono stati tratti altri pezzi significativi che hanno permesso di creare una rassegna molto ampia dell’ambiente artistico triestino negli anni che vanno dal 1890 al primo dopoguerra. Accanto ai dipinti erano esposti documenti e molte immagini provenienti dall’archivio di Svevo ora posseduto dal Museo Sveviano.


Mostra della collezione Kostoris
Mostra "Svevo e gli artisti"
Lo spazio delle mostre temporanee ha ospitato fino a marzo la mostra “Leopoldo Kostoris, la passione di una vita” costituita da una collezione di oltre 200 dipinti degli anni cinquanta in formato cartolina. Kostoris, infatti, proprietario di un famoso negozio di abbigliamento maschile della città, collezionista e pittore, nel 1951 aveva istituto un premio nazionale di pittura chiamato“Arbiter” (il nome del suo negozio) e riservato, appunto, al piccolo formato. Da questa iniziativa nacque una originale collezione, che documenta puntualmente tutte le correnti artistiche affermatesi in Italia dopo la seconda guerra mondiale.

Contemporaneamente il Museo Revoltella ha iniziato un percorso di ricerca tra le personalità meno note del Novecento triestino che, sotto il titolo “Inediti triestini”,  ha trovato la sua prima occasione di realizzarsi in una mostra delle opere di Giuliano Brizzi, nato nel 1908 e morto nel 1938 a soli trent’anni. Grazie alla collaborazione della famiglia sono riemerse opere credute perdute e, a cura di Susanna Gregorat, si è potuta ricostruire la breve carriera del pittore, le sue relazioni con l’arte triestina degli anni venti e trenta, l’evoluzione del suo stile. In occasione dell’inaugurazione della mostra, martedì 28 febbraio, l’attrice Ariella Reggio ha letto il testo di Claudio Grisancich “Ste pice parole voio dirte stasera” , un monologo in cui l’attrice impersonava Anita Pittoni, estrosa protagonista del mondo culturale alle prese coi ricordi degli anni trenta e del giro di amici a cui apparteneva anche Brizzi.

Il 12 marzo l’auditorium del Museo Revoltella ha ospitato, per iniziativa e in collaborazione con ICOM Italia, un convegno sul tema “La cooperazione come strumento per la gestione sostenibile dei musei” che ha offerto anche l’occasione per presentare il nuovo coordinamento regionale di ICOM Italia affidato a Maria Masau Dan, direttrice del museo. Assieme a un folto pubblico di operatori dei musei, hanno partecipato Luca Baldin, segretario nazionale di ICOM Italia, Federico Portelli, Assessore alla cultura della Provincia di Gorizia, Claudio Cattaruzza, Assessore alla cultura del Comune di Pordenone, Marco Biscione, direttore dei Musei civici di Udine, Raffaella Sgubin sovrintendente ai Musei provinciali di Gorizia, Isabella Reale, conservatrice del PArCo di Pordenone e Andrea Moretti, docente all’Università degli Studi di Udine. Filo conduttore, naturalmente, l’aspirazione a costituire una rete regionale dei musei per fronteggiare le crescenti difficoltà finanziarie e organizzative e potenziare l’efficacia dell’attività di queste importanti istituzioni.

Dal 24 marzo al 15 aprile 2012 la grande sala del sesto piano del Revoltella ha ospitato la mostra “Hokusai, Gakutei, Shinsai… Le stampe giapponesi di Frank Lloyd Wright” in collaborazione con la rivista “Casabella”. Doppio omaggio, dunque, a due grandi architetti, Scarpa, autore della ristrutturazione del Museo Revoltella, e Wright, entrambi innamorati della cultura giapponese. Un’occasione davvero rara e irripetibile di vedere i settantacinque esemplari della collezione di Surimono dell'architetto Frank Lloyd Wright, provenienti dalla Frank Lloyd Wright Foundation di Scottsdale (Arizona, USA). Un patrimonio scoperto a più di trent’anni dalla scomparsa dell’architetto e poi presentato al pubblico nel 1995 con la mostra allestita al Phoenix Art Museum e, nello stesso anno, al Los Angeles County Museum. L’inaugurazione, avvenuta il 23 marzo, è stata preceduta dalla conferenza del Direttore di Casabella Francesco Dal Co sul tema “Frank Lloyd Wright mercante d'arte”.

Molti i visitatori di questa mostra, soprattutto durante le feste pasquali. Per la prima volta, infatti, i musei civici di Trieste e il Revoltella sono rimasti completamente aperti in tutte le giornate festive e hanno proposto un nuovo biglietto cumulativo giornaliero di 10 euro che permetteva di visitare tutti i musei della città. Il risultato è stato al di sopra di ogni previsione, con un numero complessivo di 10.000 presenze che ha rappresentato un record per il turismo di Pasqua a Trieste. Per la promozione dei musei hanno unito le forze il Comune di Trieste, il Consorzio Promotrieste e la Trieste Trasporti spa. Agli ospiti degli hotel facenti parte del Consorzio Promotrieste, infatti, è stato messo a disposizione un voucher che garantiva uno sconto presso i musei aderenti all'iniziativa pasquale e due biglietti al giorno per l'utilizzo dei mezzi pubblici forniti dalla Trieste Trasporti spa.

Diverse migliaia di persone hanno partecipato anche alle iniziative della tradizionale “Settimana della cultura” indetta dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali con lo slogan “La cultura è di tutti: partecipa anche tu”. Anche il Comune di Trieste, ha aderito all’invito del Ministero e dal 14 al 22 aprile ha concesso la visita gratuita a tutti i Civici Musei.

Anche nei successivi “ponti” festivi di primavera, 29 aprile-1° maggio, e 26-17 maggio l’Assessorato al turismo del Comune, per volontà dell’assessore Fabio Omero, ha rilanciato il turismo culturale pubblicizzando in varie forme l’offerta museale e i risultati in termini di visite sono sempre stati ampiamente soddisfacenti.


Il PArCo di Pordenone
Il 21 aprile – ancora nell’ambito della XIV Settimana della cultura -  è nato al PArCo di Pordenone il progetto “Contemporanea/mente”, “Un sistema per l’arte contemporanea in Friuli Venezia Giulia” a cura delle principali istituzioni museali della regione, cioè lo stesso PArCo, la Galleria regionale d’Arte Contemporanea L. Spazzapan di Gradisca d’Isonzo, i Musei Provinciali di Gorizia e il Museo Revoltella di Trieste. I responsabili di questi istituti si sono dati appuntamento per parlare al pubblico delle proprie esperienze recenti, documentate da video e immagini, e per presentare gli artisti che nel corso del 2012 esporranno in queste sedi: Graziano Negri, Mario Palli, Massimo Poldelmengo, Manuela Sedmach, Antonio Sofianopulo e Giorgio Valvassori. L’auspicio è quello di coinvolgere quanto prima anche altre realtà pubbliche attive nel campo dell’arte contemporanea.

Tra i convegni a cui il Museo Revoltella ha partecipato occorre citare l’importante appuntamento internazionale del 4 maggio alla Fondazione Canova di Possagno, in cui si è parlato di gipsoteche. Il tema era in particolare: “Abitare il museo: le case degli scultori”. Il Revoltella è stato presente con Maria Masau Dan e Barbara Coslovich che ha illustrato il caso di Ruggero Rovan, lo scultore di cui il museo possiede un alto numero di opere e bozzetti pervenuti dal suo studio nel 1977, dopo la scomparsa dell’artista.

La mostra di maggio era dedicata all’arte giovanile attraverso la partecipazione del Revoltella al progetto dell’Area Educazione del Comune intitolato “Artefatto” che ha coinvolto 55 artisti di vari Paesi. Tema di questa edizione era: “Motus urbis”.

Il 14 giugno si è insediato il nuovo Curatorio del Museo, nominato ai sensi del Regolamento del Museo. Ne fanno parte, oltre all’assessore alla cultura (delega ora mantenuta dal Sindaco Roberto Cosolini) e alla direttrice Maria Masau Dan,  l’avvocato Sergio Pacor (eletto Presidente nella stessa seduta), la prof. Nicoletta Zanni (Vicepresidente), il prof. Adriano De Vecchi, l’arch. Monika Milic, la dott. Eleonora Violin, il dott. Fabio Cescutti, il dott. Alessandro Morgan, la dott. Federica Luser, la dott. Martina Nessi.


Mostra "Trieste-Suez"
Mostra "Trieste-Suez"
La grande mostra dell’anno al Museo Revoltella è stata “Trieste-Suez. Storia e modernità nel “Voyage en Egypte” di Pasquale Revoltella”, aperta dal 25 luglio al 4 novembre e curata da Vanja Strukelj e Luisa Crusvar. Realizzata per ricordare il 150° anniversario del viaggio compiuto nell’inverno 1861-62 da Pasquale Revoltella per effettuare un sopralluogo, assieme a una delegazione triestina, al Canale di Suez, la mostra si proponeva di approfondire l’importanza che ebbe quest’impresa per il destino della città e di valorizzare la ricca documentazione sull’argomento presente nelle collezioni del museo, grazie alla quale è possibile cogliere anche il progresso della tecnologia attorno alla metà del secolo XIX e i riflessi della scoperta dell’Egitto nella cultura europea. Il percorso si snodava nei tre piani del palazzo che fu l’elegante dimora del finanziere Revoltella, da lui lasciata in eredità alla città perché fosse adibita a “museo di belle arti”. Gli arredi, le opere e gli oggetti che costituiscono l’esposizione permanente sono rimasti al loro posto, ma in ogni sala si sono aggiunti elementi nuovi provenienti dall’archivio o dalla biblioteca o dalle raccolte di altri musei triestini che illustrano i rapporti economici e culturali fra Trieste e l’Oriente, ma documentano soprattutto l’impegno tenace con cui il padrone di casa perseguì lo scopo di sostenere la realizzazione del canale.

Si è cercato di entrare nello spirito dell’epoca utilizzando tutte le fonti reperibili e facendo parlare i protagonisti dei fatti raccontati. In molte sale la visita veniva accompagnata da una voce narrante che leggeva le lettere che questi si scambiarono o passi di relazioni, diari e articoli. Si è voluto fare un uso quanto più efficace possibile delle moderne tecnologie di comunicazione, inserendo in mostra sia interventi audio che video, non solo per l’apporto in termini di contenuti, ma anche per sottolineare in qualche modo l’analogia fra gli anni di Pasquale Revoltella, dominati dalla fiducia nel progresso della tecnica e nell’illimitata capacità dell’uomo di superare i suoi limiti, e l’età contemporanea caratterizzata dalla rivoluzione culturale della tecnologia digitale.

Al centro dell’attenzione restava il tema del “viaggio”. Viaggio reale, iniziato il 28 ottobre 1861 con il piroscafo del Lloyd Austriaco “Neptun” fino ad Alessandria e proseguito con la ferrovia e in carovana scortata da beduini fino a Suez, per fare ritorno a Trieste – non senza una visita a Gerusalemme alla fine di dicembre – il 2 febbraio 1862. Viaggio che viene puntualmente raccontato nel prezioso “Voyage en Egypte” il diario tenuto giorno per giorno dall’accompagnatore di Revoltella, Luis Corboz.

Ma anche viaggi immaginari, quelli nel passato più remoto compiuti dagli archeologi e dagli esploratori, e viaggi raccontati per immagini dagli illustratori e dai fotografi. Viaggi “diplomatici” nelle capitali europee, Parigi e Vienna, faticosi per l’impegno delle trattative ma anche per le interminabili giornate passate a bordo delle carrozze. Dell’ampia dotazione di vetture a cavalli posseduta da Pasquale Revoltella sembra sia sopravvissuta solo la carrozza che viene esposta per la prima volta in mostra dopo un accurato restauro. Anch’essa è simbolo di una società in movimento che cerca di allargare il suo spazio e di accorciare le distanze.

Cenotafio di J. J. Winckelmann
Altri due musei hanno partecipato alla rievocazione dell’impresa di Suez e delle connessioni culturali fra Europa ed Egitto: il Civico Museo di Storia ed Arte con una mostra intitolata “Winckelmann e l’Egitto”, curata da Marzia Vidulli, autrice anche del volume uscito alla fine dell’anno “Un atroce misfatto. L’assassinio di Winckelmanm a Trieste” per approfondire un aspetto poco noto degli studi settecenteschi sull’antico Egitto. Com’è noto in quel museo si trova il cenotafio di Winckelmann, morto assassinato a Trieste nel 1768; ma anche il Civico Museo Teatrale “Schmidl” che, a sua volta, ha richiamato l’apertura del canale di Suez e, nello stesso tempo, anticipato le celebrazioni verdiane, con una mostra aperta da ottobre e intitolata “Celeste Aida”.

In concomitanza con la mostra “Trieste-Suez” il Museo Revoltella ha offerto al pubblico anche un nuovo spettacolo itinerante intitolato “Il barone e l’arciduca. Sogni d’oltremare a Palazzo Revoltella” su testo di Lino Marrazzo, interpretato da Lorenzo Acquaviva e Ivan Zerbinati per la regia di Davide Del Degan che ha ottenuto un grande successo di pubblico anche grazie alla formula della partecipazione diretta del pubblico, sempre piccoli gruppi, alla messa in scena.

Terrazze del Museo Revoltella
Ma va ricordata anche la ventesima edizione di “Revoltella estate” il contenitore che ormai dai primi anni Novanta costituisce uno dei motivi per frequentare il museo anche in orario serale. Fino alla fine di agosto si sono riproposte infatti le aperture speciali fino a mezzanotte e anche una manifestazione già collaudata negli anni scorsi “Calici d’arte. Conversazioni e degustazioni sulla terrazza del museo” che quest’anno verteva sul tema “Vino, architettura e paesaggio” e ha coinvolto alcuni produttori di vini di classe del territorio, Edi Kante, Beniamino Zidarich, Robert Princic e Venko Cernic a confronto con progettisti di innovative cantine. Le serate sono state condotte come sempre dal giornalista Stefano Cosma.

Uno spazio speciale nella programmazione degli eventi estivi è stato dedicato ai più piccoli, ai quali è stato riproposto il laboratorio di fumetto curato da Carlotta Buiatti, dedicato al tema della mostra in corso “Ma che fumetti d’Egitto!”. Anche in questa edizione si è registrato il tutto esaurito.

Ma va ricordato, anche se sull’attività didattica sarà redatto un consuntivo specifico, che nel corso del 2012 sono stati oltre 3000 i ragazzi delle scuole che hanno partecipato alle attività proposte dal Museo Revoltella e curate dalle operatrici didattiche Barbara Coslovich e Serena Paganini, anche autrici dei progetti tematici che costituiscono l’ampia offerta didattica del Revoltella.

Allo stesso modo sarà pubblicato il consuntivo delle attività dell’auditorium del museo, che ha ospitato nel 2012 non solo la consueta e tradizionale rassegna “Mattinate musicali internazionali” della domenica curata e realizzata dal Maestro Massimo Belli con la Nuova Orchestra Busoni, ma anche il Festival di musica contemporanea “Chromas” e una serie di concerti, spettacoli e film che hanno fatto registrare sempre un’altissima partecipazione.


Mostra "Architettura, arte, design negli anni venti e trenta"
L’anno si è chiuso con un intenso dicembre, iniziato con l’apertura della rassegna “Piazza dell’architettura” curata dall’Ordine degli Architetti.  In collegamento con questa iniziativa il museo ha voluto operare un radicale rinnovamento della sezione dedicata agli anni tra le due guerre, proponendo un percorso in cui le arti figurative si intrecciano con altre forme espressive. Così il 19 dicembre si è aperta la rassegna “Arte, architettura e design nella Trieste degli anni venti e trenta”, a cura di Susanna Gregorat e Lorenzo Michelli, in cui sono raccolti progetti, fotografie, bozzetti relativi allo sviluppo della città tra le due guerre accostati alle opere dei pittori che collaborarono con gli architetti a importanti imprese decorative. Una sala, curata da Michela Messina, è riservata ai tessuti di arredamento di Anita Pittoni, antesignana del design moderno.

Ma al Revoltella ha trovato spazio a dicembre anche la mostra “Contemporanea / mente”, il già citato progetto di valorizzazione dell’arte contemporanea regionale nato in primavera e realizzato in collaborazione con altri musei del Friuli Venezia Giulia, il PArCo di Pordenone e la Galleria Spazzapan di Gradisca. In mostra al sesto piano, una delle zone più suggestive dell’ala scarpiana, le opere di Mario Palli, Graziano Negri e Massimo Poldelmengo che, secondo lo spirito di “Corrispondenze d’arte”, la mostra del 2011 in cui gli artisti si confrontavano col museo, dialogano con i grandi del secondo Novecento, Fontana, Burri, Vedova, ecc.

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