Dal 19 dicembre l’arte contemporanea si è trovata
uno spazio inedito nell’ufficio del Sindaco di Trieste, luogo connotato da una tradizionale,
classica, sobrietà in cui per la prima volta si tenta di stabilire un “link”
con il mondo degli artisti.
Il
progetto “Arte in Comune” è nato in occasione della mostra “Corrispondenze
d’arte”, che nel 2011 ha visto quattordici artisti del Friuli Venezia Giulia
“invadere” le sale del Museo Revoltella, non in spazi separati, ma a stretto
contatto con il contesto normale del museo, in una sorta di “faccia a faccia”
con le opere dell’esposizione permanente, che in quel caso voleva dire il
patrimonio storico-artistico della città. Una mostra diversa dal solito, con un
forte carattere sperimentale, che però è stata molto gradita ai visitatori.

Ma
perché non tentare il confronto con altri spazi del Comune, magari quelli
più dotati di una carica simbolica, anche se non adibiti a funzioni museali ?Così ai curatori, Maria Masau Dan e Lorenzo Michelli, è sorta l’idea di fare “esplodere” la creatività contemporanea nel Municipio e, in particolare, nei luoghi più “sacri” della comunità: l’ufficio del Sindaco e la sala matrimoni. Ambienti dove ogni giorno passano e sostano molte persone e dove sarebbe bello che gli ospiti ricevessero sempre anche dei messaggi artistici di qualità.

Quattro
artisti triestini contemporanei tra i più noti e apprezzati sono stati invitati
a inaugurare questo nuovo corso, che, si spera, vedrà avvicendarsi ogni sei
mesi, autori diversi. Serse Roma, Mario Sillani e Antonio Sofianopulo si
sono resi disponibili a misurarsi con lo spazio del lavoro quotidiano del
Sindaco, mentre Massimo Gardone ha selezionato una serie di fotografie
per la sala dei matrimoni, dove ogni giorno coppie di sposi vengono a celebrare
la loro unione e a festeggiare con gli amici.FOTO (dall'alto): l'opera di Serse; intervista al Sindaco davanti all'opera di Sillani; l'opera di Antonio Sofianopulo; due immagini della sala matrimoni.
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