A Ugo Guarino, pittore, scultore e grafico, nato a Trieste nel 1927 e tuttora presente sulla scena nazionale con la vignetta che ogni
giorno correda la pagina delle “Lettere e commenti” del “Corriere della Sera”,
il Museo Revoltella dedica un incontro a più voci che si terrà mercoledì 5
febbraio 2014, alle ore 18, nell’auditorium
del museo, non solo per rendere omaggio a un grande artista legatissimo alla
sua città alla vigilia del suo
ottantasettesimo compleanno, ma anche per dare al pubblico alcune anticipazioni
sulla grande mostra che si sta preparando in collaborazione con la Fondazione
Corriere della Sera, e che verrà inaugurata tra maggio e giugno.
Interventi: Franco
Miracco, Maria Masau Dan, Francesca Tramma e Silvia Magistrali (Fondazione
Corriere della Sera di Milano), Michele Zanetti, Peppe Dell’Acqua, Franco
Rotelli, Guido Botteri e Claudio Ernè >>>
Assieme alle curatrici della mostra,
Francesca Tramma e Silvia Magistrali, che illustreranno l’ampio progetto
dell’esposizione e il lungo lavoro di ricognizione e catalogazione operato
nell’archivio dell’artista - che raccoglie oltre mezzo secolo di attività e che
ora è stato acquisito dalla Fondazione Corriere della Sera - sulla figura e l’opera di Guarino si
soffermeranno alcune personalità della cultura, della sanità e della politica
triestina che hanno avuto e hanno rapporti di amicizia o di collaborazione
professionale.
Michele Zanetti, da sempre vicino
all’artista (che definisce “un uomo mite e schivo, capace di ridere e far
sorridere e di far pensare”) rievocherà i tempi in cui, da Presidente della
Provincia di Trieste (erano gli anni attorno al 1975) si trovò a supportare
l’azione di Franco Basaglia nella riforma psichiatrica ed ebbe modo di seguire
da vicino il progetto “Arcobaleno” di cui era responsabile Guarino. In seguito
fra loro si strinse un duraturo rapporto di amicizia. Franco Rotelli e Peppe Dell’Acqua hanno
condiviso quell’epoca straordinaria come giovani psichiatri impegnati nella
riforma a fianco di Franco Basaglia e ricorderanno come sia potuto accadere che
la pratica dell’arte, grazie a un artista di straordinaria sensibilità come
Guarino, sia stata un aspetto fondamentale della sperimentazione delle nuove
terapie.
Guido Botteri, giornalista e già direttore
della sede Rai, ha dedicato un approfondito studio alla produzione grafica e
satirica degli anni triestini di Guarino, prima che si trasferisse a Milano, e
parlerà in particolare della collaborazione con la “Cittadella” il leggendario
settimanale satirico de “Il Piccolo” iniziata alla fine degli anni Quaranta con
la chiamata di Lino Carpinteri. Infine, al giornalista Claudio Ernè il compito
di documentare attraverso i servizi fotografici che fece negli anni della
riforma basagliana, ora quanto mai preziosi, come lavorava Ugo Guarino e quali
interventi vennero fatti all’interno e all’esterno della struttura
dell’Ospedale di San Giovanni. Le foto saranno proiettate in una sorta di
mostra virtuale nella galleria del soppalco dell’auditorium.
Sarà esposta per l’occasione anche l’opera
“Cavaliere nero” donata recentemente al Museo Revoltella da Barbara Guastalla.
L’incontro sarà introdotto dall’assessore
alla cultura Franco Miracco e dalla direttrice del Museo Revoltella, Maria
Masau Dan.
Biografia di Ugo Guarino
Pittore, scultore, grafico come egli stesso
si è definito, Ugo Guarino, nato a Trieste nel 1927, esordisce come vignettista sulle pagine del periodico “La
Cittadella”, inaugurando nel 1953 la prima mostra personale presso la Galleria
Casanuova: i suoi disegni mostrano visioni notturne di una città lunare
popolata da marinai, sorridenti prostitute e sparuti gatti. Nello stesso
periodo si trasferisce a Milano dove dal 1952 le sue vignette vengono
pubblicate sulle pagine de “La Domenica del Corriere” e di altre testate legate
al “Corriere della Sera”, grazie all’incontro con Dino Buzzati al quale Guarino
si era presentato in cerca di lavoro.
Dopo un soggiorno a Parigi, dal 1963 al
1967 risiede negli Stati Uniti, in particolare a New York. Torna in Italia e dal ‘68, inizia una ricerca artistica in
ambito scultoreo, sostenuta
da un ricco repertorio grafico che manifesta il suo iter creativo. Con scocche di motocicletta reperite presso le Officine
meccaniche Tebaldi di Monza, dell’amico Lupieri, Guarino realizza imponenti automi che saranno
esposti nel 1972 presso la Galleria Schubert di Milano. E’presente anche a
Trieste, dove partecipa attivamente alla riforma di Franco Basaglia aderendo
nel 1972 al movimento di Psichiatria Democratica. Nel comprensorio
dell’ospedale psichiatrico di San Giovanni dà vita ai Collettivi Arcobaleno,
veri e propri laboratori d’arte applicata. Collabora e produce alacremente:
suoi sono gli slogan, i murali, i manifesti, i “fax” che diventano i documenti
della rivoluzione che si stava sviluppando. Sono del 1975 i “Testimoni”,
sculture lignee, realizzate assemblando materiali di scarto di vecchi arredi
dismessi. Guarino e i suoi “Testimoni”, Guarino e suoi murales sono stati
immortalati dagli scatti di Claudio Ernè
Per quanto riguarda il suo lavoro grafico,
dopo il periodo americano passa dalle vignette apparse sulla rivisitazione
sessantottina del libro “Cuore” (Dino Buzzati, alla presentazione di “Cuore”
disse: “Guarino è una della più dolci
creature che abbia mai incontrato, con le sue apparenti perfidie, vi avrà fatto
capire il “Cuore” meglio che a scuola”) alla documentazione grafica di
“Zitti e buoni!”edito da Feltrinelli con la presentazione di Franca Ongaro
Basaglia del 1979.
Dopo
aver illustrato per anni “La Stanza di Montanelli”, continua ogni giorno a
disegnare con il suo inconfondibile tratto per la rubrica delle “Lettere al
Corriere”.
E’ di Guarino il grande murale del 1991,
intitolato “Da Trieste per i porti del mondo”, da lui ideato e realizzato da
Elisa Vladilo, che si trova ancor oggi, in via di Tor Bandena accanto
all’omonima che al tempo gli dedicò una personale.
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