Cosa troveranno di nuovo in questa domenica? Ecco una breve rassegna delle attività proposte dai principali istituti, da cui ciascuno potrà scegliere il proprio itinerario. >>>
Al Museo d’arte orientale
Con la mostra “Sguardo oltre Levante. Immagini dall’Estremo Oriente e porcellane cinesi tra viaggio e collezionismo” è stato riaperto al pubblico, il 14 agosto, con un allestimento rinnovato, il Museo d'arte orientale di Palazzetto Leo, a pochi passi da piazza Unità. La mostra propone al pubblico una ricca selezione di immagini dall’Estremo Oriente, nei diversi formati della ‘carte-de-visite’, della ‘stereoscopia’ e della ‘cartolina’, suggestive testimonianze della fotografia di viaggio tra Ottocento e Grande Guerra, provenienti dalla Fototeca dei Civici Musei di Storia ed Arte, a completamento della splendida collezione di porcellane cinesi del Civico Museo d’Arte Orientale, che documenta un esteso arco temporale compreso tra il XII e il XIX secolo.
La presenza a Trieste di questi preziosi oggetti è il riflesso delle sue vicende mercantili, che la accomunano a Genova e Venezia, anch’esse centri storicamente dediti al traffico portuale e al commercio con l’Oriente. Il nuovo allestimento della collezione amplia il numero di esemplari esposti e permette di osservare e apprezzare le molte varietà prodotte durante i secoli, mettendo a confronto questi preziosi e fragili manufatti con le coeve maioliche e porcellane italiane ed europee di gusto orientaleggiante.
Al Museo teatrale “Schmidl”
Prosegue la mostra “1913. Trieste a teatro” (Sala Selva) e “1913 Trieste in fotografia, immagini dalla Fototeca” (Sala Bazlen), nell’ambito delle diverse iniziative programmate dall’assessorato alla cultura per introdurre il centenario dello scoppio della prima guerra mondiale, che sarà commemorato il prossimo anno. Le immagini della Fototeca scandiscono tutto l’arco dell’anno 1913, ponendo in evidenza le varie vicissitudini cittadine, tra cui spicca l’evento più importante: le celebrazioni in ottobre del centenario della nascita di Verdi. Le commemorazioni verdiane toccano il picco domenica 12. Tutta Trieste sembra scendere in strada per celebrare il maestro, ma il cerimoniale previsto non potrà svolgersi come programmato.
Al Museo Sartorio
Sono in esposizione, dal mese di giugno, novanta dipinti realizzati da Giuseppe Bernardino Bison (Palmanova 1762 – Milano 1844) perlopiù durante il suo periodo triestino. A questi si aggiungono alcuni disegni di Giambattista Tiepolo, a conferma del legame, mai reciso, di Bison con la tradizione figurativa lagunare. Formatosi a Venezia, dove soggiorna per più di trent’anni, Bison incrocia, infatti, gli ultimi grandi protagonisti di quell’irripetibile stagione artistica: Francesco Guardi e Giandomenico Tiepolo su tutti.
A Trieste, il pittore palmarino vive e lavora per quasi trent’anni, con incarichi nel campo della scenografia teatrale e della decorazione di interni. Si distingue nella produzione di dipinti con Vedute, Paesaggi e Capricci, che esegue in gran numero, mediante una pennellata vibrante e una cromia fresca e luminosa.
Si trova allestita una preziosa sezione dedicata alle gemme romane che pone a confronto i diversi materiali grezzi e i prodotti finiti che tra I e III secolo uscivano dalle officine specializzate di Aquileia: dischetti di corniola, agata, prasio, onice, cristallo di rocca, ametista e diaspri dai diversi colori che, con l’uso di strumenti “primitivi” ma moltissima abilità, hanno dato luogo a capolavori in miniatura in cui figure di divinità, animali e piccole scene agresti e di circo stupiscono e meravigliano per tanta precisione.
Al Castello di San Giusto
Prosegue la mostra “Frammenti di Trieste romana” con la proiezione continua del video “La città invisibile” che propone la ricostruzione tridimensionale degli edifici come la basilica civile, il propileo o ingresso monumentale alla zona sacra, il teatro e la città tutta.
Al Museo Revoltella
L’allestimento rinnovato del quinto piano della Galleria, con l’esposizione di dipinti e sculture realizzate tra i primi anni venti e la metà degli anni quaranta, offre al visitatore un percorso costituito da un suggestivo intreccio artistico-letterario nel quale, attraverso le testimonianze critiche, poetiche e letterarie di Italo Svevo, Umberto Saba, Giani Stuparich, Silvio Benco e Virgilio Giotti, si possono cogliere i ripetuti collegamenti con le opere esposte e con gli artisti. Al sesto piano, nell’ambito del nuovo allestimento intitolato “Un museo di scultori”, è visitabile una selezione di opere del Novecento, tra le quali emergono due opere di monumentali dimensioni, raramente esposte: il “Fastigio di Palazzo Stratti” di Bruno Chersicla, che riproduce a grandezza naturale il coronamento del bel palazzo di Piazza Unità e il “Grande sacerdote rosso” di Mirko, entrambe sculture lignee di grande impatto visivo.
Il Museo del Risorgimento (che è sempre accessibile liberamente) offre invece domenica 8 settembre alle 11 la prima visita guidata gratuita di una serie che si ripeterà fino al 13 ottobre.
La visita farà conoscere ai visitatori gli avvenimenti e le figure di spicco del Risorgimento e dell’Irredentismo giuliani, ma anche la storia delle origini del Museo e dell’edificio che lo ospita progettato dall’architetto Umberto Nordio (Trieste 1891-1971). Non minore attenzione sarà riservata agli affreschi di Carlo Sbisà (Trieste 1899-1964) che decorano il salone dedicato ai volontari della Prima guerra mondiale, alla figura di Guglielmo Oberdan e al monumento a lui dedicato, opera di Attilio Selva (Trieste 1888-Roma 1970).
La programmazione del ciclo di percorsi guidati è stata resa possibile grazie alla riapertura del Museo che dal 20 agosto al 13 ottobre - da martedì a domenica - è visitabile al mattino (9.00-13.30) o al pomeriggio (13.00-18.30) a settimane alterne.
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