Vi spieghiamo cosa abbiamo preparato per "Il museo? casa mia..." di domenica 14 aprile.
Innanzitutto i più piccoli troveranno alla biglietteria materiale per trasformare la VISITA IN UN GIOCO: ci saranno dei fogli e delle matite per andare a caccia delle opere di cui noi vi forniamo solo qualche particolare e qualche indizio.
Per tutti invece c'è un itinerario insolito intitolato "FIORI DAPPERTUTTO" curato dalle operatrici didattiche Barbara Coslovich e Serena Paganini. >>>
Scoprirete che in molte sale i dipinti hanno dei motivi floreali, in qualche caso molto visibili, in altri individuabili solo con un'attenta osservazione. I segnali bianchi collocati a terra vicino alle opere vi aiuteranno nella ricerca. E' un'idea nata nell'ambito dell'iniziativa "In primavera a Trieste" che propone fiori veri (al mercato "Horti tergestini"), fiori come tema di discussione e conversazione (nel ciclo di conferenze "I giovedì di primavera" nell'auditorium del museo, per il programma consultare altri post di questo blog o il sito www.museorevoltella.it) e fiori visti dagli artisti contemporanei (mostra allestita al sesto piano a cura di Marco Puntin).
Ma andiamo con ordine e continuiamo a spiegarvi le novità che proponiamo nel percorso permanente del museo. Rimane in grande evidenza l'ARTE TRIESTINA, con tutti i pittori e scultori rappresentati nel museo distribuiti tra palazzo Revoltella e galleria d'arte moderna. L'itinerario parte dalla sala attigua all'auditorium dove sono stati riuniti alcuni capolavori degli artisti più importanti degli anni a cavallo tra Otto e Novecento: Piero Marussig, Gino Parin, Edgardo Sambo, Vittorio Bolaffio, Glauco Cambon, ecc. Poi si attraversa l'atrio e si raggiunge Palazzo Revoltella dove si trovano Tominz, Bison e Dell'Acqua, cioè i protagonisti della prima metà dell'Ottocento; si salgono i tre piani della residenza e, passando alla galleria d'arte moderna, si incontrano i pittori più popolari della seconda metà del secolo: Scomparini, Malacrea, Rosè, Veruda, Alfredo Tominz, Wostry, Barison, ecc.
al quarto piano, mescolati ai nomi più celebrati della pittura nazionale e internazionale, ci sono anche i nostri pittori di marine e paesaggio, Grimani, Flumiani, Pietro Fragiacomo e Lucano... più su, al quinto piano, si troveranno altri triestini, tra cui alcuni emigrati, come Giannino Marchig e Marcello Dudovich, Enrico Fonda e Leonor Fini, oppure i massimi rappresentanti del“Novecento”triestino come Sbisà, Stultus, Sambo, Croatto e Passauro. Spazio adeguato è dato alle figure più autonome o originali degli anni tra le due guerre: Asco, Bolaffio, Nathan Levier e Timmel, per chiudere la rassegna con una lunga panoramica del secondo Novecento, che include Marcello Mascherini, Luigi Spacal, Federico Righi, Dino Predonzani, Romeo e Renato Daneo, Nino Perizi, Augusto Cernigoj, Miela Reina, Mirella Sbisà, Carlo Titz, Gianni Brumatti, Marino Sormani, Sabino Coloni, Livio Rosignano, Maria Lupieri, Edoardo Devetta, Alice Psacaropulo fino ad arrivare alle ultime generazioni con Antonio Sofianopulo, Davide Skerlj e Odinea Pamici.
Al quinto piano, assieme a molti dipinti e sculture degli autori citati, c'è anche una rassegna temporanea di documenti che hanno permesso di allestire una mostra intitolata ARCHITETTURA, ARTE E DESIGN NELLA TRIESTE DEGLI ANNI VENTI E TRENTA, in cui sono presenti molte immagini delle trasformazioni avvenute tra le due guerre e si documenta la collaborazione fra gli architetti e i pittori e gli scultori negli edifici che hanno più caratterizzato la Trieste del '900.
Salendo al sesto e ultimo piano del museo potrete visitare invece una mostra temporanea legata al tema dei fiori, già citata più sopra.
PRIMAVERE RIBELLI, curata da Marco Puntin, appare come un vero "giardino della contemporaneità", dove sono riunite le opere di James Brown, Massimo Gardone, Antonio Girbes, Robert Gligoriv, Gudrun Kampl, Yoshie Nishikawa, Francesca Martinelli, Lucia Pescador, Karin Pliem, Stgefano Scheda, Ketty Tagliatti e Cristina Treppo: i loro fiori e le loro piante dipinte, fotografate o installate, portano lo "scherno" e la ribellione al grigiore della contingente quotidianità.
Insieme a questi artisti ci sono anche i frutti del talento degli stilisti di moda selezionati da Its, la piattaforma internazionale che da dodici anni pone la città di Trieste sulla mappa della creatività senza confini.
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